RADIOHEAD ULTIMO DISCO – Evocativo, sospeso, sensazioni evanescenti, accompagnate da un ritmo tribale e dalla fluidità delle tastiere. Si tratta di Bloom, il primo brano del nuovo album dei Radiohead, The King of limbs. La voce di Thom Yorke porta l’ascoltatore in un limbo dove non sembra esserci spazio per la razionalità.
Ad annunciare l’uscita del nuovo album è stato proprio il gruppo inglese che, rinunciando a conferenze e spettacolarizzazioni a cui sono abituate le rockstar, si avvalgono di internet anche per distribuire la loro opera. E di opera con la maiuscola si tratta, perché a muovere il sottofondo culturale di questo album è una sapiente ricerca del simbolismo, evocato dalle parole presenti tanto nei titoli delle canzoni quanto in quello del disco (come è stato sottolineato la parola limb racchiude in sé molteplici significati, da arto a ramo, senza dimenticare che lo stesso titolo che apre il disco, Bloom, “oltre al significato letterale, è anche il nome del protagonista dell’Ulisse di Joyce”). Le otto canzoni che compongono quest’opera si possono acquistare sul sito della band, scaricare in formato Mp3 (sette euro) oppure in formato Wav (undici euro).
E a chi associa la frase “wake me up, wake me up”, (espressa nell’ultima canzone, Separator) di questo viaggio surreale alla scenografica rappresentazione della nostra Italia fatta da Benigni sul palco dell’Ariston, sarebbe meglio contrapporre uno spirito più consono a queste parole, rappresentato da un nostro artista che ha realmente cavalcato le scene di Sanremo: Vecchioni con il brano che lo ha visto vincitore.
Sara Durantini