Anna Oxa: sms e telefonate di notte fino alle minacce di morte, arresta dottore stalker

ANNA OXA – Predicava, da medico, la «ricerca del benessere attraverso relazioni positive e per una società migliore» ma aveva trasformato la vita di Anna Oxa in un incubo. Sms a notte fonda, telefonate senza tregua, richieste sempre più pressanti alla cantante di origine albanese, che aveva ormai deciso di non rispondere e troncare l´amicizia. «È stato allora che sono iniziate le minacce di morte. Una situazione diventata sempre più insostenibile» ha spiegato agli investigatori della squadra mobile di Milano la cantante, tornata di recente sul palcoscenico del festival di Sanremo. «Ora sto bene – ha detto ieri in tv, intervistata nel corso della trasmissione “Domenica cinque” – Se ci sono problemi di questo tipo, noi donne dobbiamo sempre denunciarli. Bisogna denunciare sempre la mancanza di valori, il degrado che si manifesta soprattutto attraverso gli atteggiamenti della vita quotidiana, che deve diventare più ricca ed evoluta».

Anche per questi motivi la cantante ha deciso di andare dalla polizia e sporgere denuncia. Di raccontare la degenerazione di un´amicizia col medico, nata diversi anni fa proprio nelle stanze di “Coscienza e salute”, che lavora sulle «tecniche per lo sviluppo della consapevolezza, delle crescita personale e dell´equilibrio energetico fisico e mentale». Un rapporto precipitato negli ultimi tempi nella voragine dello stalking, una persecuzione fatta di continue telefonate e una pioggia incessante di sms da cui l´artista non è più riuscita a liberarsi fino alla denuncia in questura.

Passano poche ore e gli agenti delle volanti, insieme agli investigatori della squadra mobile, bussano alla porta di F. C., medico chirurgo di 61 anni, con varie specializzazioni e un sito Internet dove si definisce «ricercatore e operatore da trent´anni nel campo del benessere totale». All´arrivo dei poliziotti l´uomo si barrica nel suo appartamento, al Lorenteggio, periferia a ovest di Milano. È in casa col figlio ed è intenzionato a non aprire. Così devono intervenire i vigili del fuoco per forzare l´ingresso, entrare, e convincere l´uomo a seguirli al vicino ospedale San Carlo, dove viene ricoverato e sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio in psichiatria.

Repubblica