Lampedusa: è tornata la calma dopo i violenti scontri di ieri

Disordini a Lampedusa

LAMPEDUSA: EMERGENZA IMMIGRAZIONE – La notte è trascorsa tranquilla sull’isola di Lampedusa, dopo i violenti scontri di ieri scoppiati tra immigrati tunisini e i lampedusani.

La tensione è esplosa dopo che ieri mattina un gruppo di immigrati aveva preso alcune bombole del gas e le aveva portate ad una pompa di benzina, minacciando, con un accendino in mano, di appiccare il fuoco e far saltare tutto. Spaventati ed esasperati gli abitanti dell’isola hanno reagito e sono scoppiati scontri in cui sono state coinvolte anche le forze dell’ordine. Aggrediti anche alcuni giornalisti sul posto.

Il bilancio degli scontri è stato di undici feriti, tra tunisini e agenti delle forze dell’ordine.

La situazione era già precipitata martedì scorso, quando gli immigrati avevano dato fuoco al Centro di accoglienza di Contrada Imbriacola, distruggendo un padiglione della struttura. L’incendio è stato appiccato per protestare contro i rimpatri coatti. Nel caos generale gli immigrati sono fuggiti dalla struttura, disperdendosi per l’isola.

Durante gli scontri di ieri, il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis ha drammaticamente chiesto l’intervento urgente del Governo per sgomberare al più preso l’isola dagli immigrati ribelli. “Siamo in guerra”, è stato il suo commento allarmato.

Il Ministero dell’Interno ha risposto al sindaco, riprendendo con i trasferimenti degli immigrati, fermi da alcuni giorni. Ieri sera è partito un ponte aereo con due C-130 dell’aeronautica militare che ha già portato via da Lampedusa circa 300 immigrati. Mentre nella notte, un gruppo di tunisini, trasferito ieri alla base di Sigonella, è stato portato a Palermo per essere imbarcato a bordo di una nave, messa a disposizione dal governo, che li riporterà in patria. Le operazioni di trasferimento degli immigrati proseguiranno per tutta la giornata. Secondo quanto previsto dal Ministero dell’Interno, la situazione a Lampedusa dovrebbe tornare alla normalità entro 48 ore.

Intanto, ieri pomeriggio, sono stati fermati ad Agrigento otto tunisini coinvolti nella rivolta al centro d’accoglienza. Sono accusati di danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale e incendio,  la Procura sta comunque valutando l’ipotesi di aggiungere anche l’accusa per il reato di strage.

La notte a Lampdeusa è trascorsa tranquilla, i tunisini ancora presenti sull’isola hanno dormito all’interno del centro di accoglienza, nella parte non incendiata.

Redazione