INTERVISTA JACOPO FO – Caro Jacopo, lieti di ospitarti su Direttanews. Sei un famoso scrittore, regista, fumettista e attore: da quale di queste esperienze professionali ti senti maggiormente rappresentato?
Non saprei dirti, il mio è un lavoro creativo che sviluppo in vari settori, quindi nessuna esperienza è più importante delle altre….
Hai recentemente dichiarato che “la burocrazia è nemica del popolo italiano”. Spiegaci in modo più approfondito questa tua affermazione…
Molti osservatori e giornali esteri raccontano della burocrazia italiana come se fosse una barzelletta, visto ciò a cui è sottoposto un cittadino del nostro Paese anche nelle cose più banali, basti pensare che in Germania per costruire una casa è sufficiente fare una semplice comunicazione al Comune. In Italia invece proprio a causa di questa burocrazia incredibile c’è tutto un meccanismo di piccole leggi, cavilli tecnici e regolamenti che permette a chi ha infranto le norme di salvarsi, cosa che non accade negli altri Paesi europei dove viene punita severamente ogni legge infranta.
Ti sei sempre battuto per la difesa dei diritti civili e la solidarietà sociale: quali sono a tuo parere i problemi di maggior rilievo che colpiscono il nostro Paese e quali valori cerchi di infondere alle nuove generazioni?
Più che infondere valori alle nuove generazioni cerco di raccontare ciò che succede. C’è un problema di cultura globale, di senso della vita. L’Italia è piena di persone che non riescono più ad innamorarsi e a vivere in modo soddisfacente le proprie passioni. Manca la cultura del ridere, una specie di “tossicodipendenza” dalle cattive notizie. Bisogna continuare a lottare per i diritti civili da portare avanti sul rispetto della legge, sul sistema Italia e sull’efficienza della burocrazia.
Ti sei sempre mostrato contrario all’utilizzo dell’energia nucleare: come commenti le dimissioni di Umberto Veronesi (grande sostenitore di questa forma di energia) dall’Agenzia Italiana per il nucleare, il quale ha motivato la sua decisione con la mancanza di un serio progetto nazionale?
Ormai il nucleare è finito ma per me è sempre stato così. Ho sempre sostenuto che il tema sull’energia nucleare fosse una presa in giro e non sarebbero mai state costruite le centrali semplicemente perché dal punto di vista economico non convengono più in quanto le nuove ecotecnologie sono molto efficienti e hanno costi minori. E’ stato solamente un modo per far pagare le ricerche e i progetti, con una spesa di quasi due miliardi di euro.
L’esperienza di Alcatraz è stata forse quella che più ti ha contraddistinto in questi ultimi anni. Come procede e quanto soddisfazioni ti ha dato impegnarti nel mondo alternativo del commercio equo e solidale, della banca etica ecc..?
Abbiamo fatto un tentativo per creare un luogo dove si possano creare dei rapporti diversi, dove si sta in mezzo alla natura e si mangia bene. Vengono promosse iniziative culturali, si studia ed in questo momento stiamo per costruire un ecovillaggio. Tutto il discorso sul commercio etico fa parte dell’idea che se vogliamo cambiare l’italia bisogna creare dei pezzi di economia, di vita e di cultura alternativi.
Hai in cantiere nuovi progetti che ti coinvolgeranno prossimamente? Ce ne puoi parlare?
Il settimanale “Il male” tornerà a breve in edicola e c’è la possibilità che si riescano a concretizzare alcuni progetti televisivi. A me piacerebbe creare una redazione, un laboratorio creativo Alcatraz e avere finalmente uno sbocco per cui poter mandare un messaggio alla gente di interessarsi ad Alcatraz, dove raccontiamo storie, il nostro punto di vista, creiamo oggetti e vestiti e sarebbe bello se questo meccanismo riuscisse a pagare i costi totali.
Simone Ciloni