BERLUSCONI A BRUXELLES – Silvio Berlusconi ottiene la fiducia dell’Ue sul piano sviluppo e azzeramento del debito pubblico illustrato nel documento inviato dal nostro governo a Bruxelles, sebbene istituzioni e partner europei abbiano sottolineato che vigileranno con attenzione sull’applicazione del programma. “Se non rispetteremo gli impegni presi non saremo più credibili” ha affermato Berlusconi alla fine del vertice, promettendo che gli impegni presi saranno rispettati e che entro dicembre fornirà maggiori dettagli sull’innalzamento delle pensioni a 67 anni, come richiesto dai rappresentanti europei. E chiede alle opposizioni di collaborare per il bene del Paese e a votare le riforme che saranno presentate a breve: “Non abbiamo introdotto misure così negative come quelle in Grecia…Da noi nulla di tutto questo”, pur se anticipa maggior mobilità sul fronte lavoro.
Tra le misure contenute nella lettera di 16 pagine l’impegno a permettere alle aziende il licenziamento degli operai per situazioni di crisi economica, l’innalzamento dell’età pensionabile, la mobilità coattiva nel settore pubblico e una stretta sui contratti parasubordinati. Nessun ritocco alle pensioni di anzianità, come imposto dal partito del Carroccio, ma solo un adeguamento dell’età pensionabile già dal 2013. Inoltre lo Stato ha calcolato introiti per 5 miliardi di euro con la vendita di alcuni pezzi del patrimonio pubblico, mentre saranno favoriti i contratti di apprendistato e di inserimento delle donne nel mondo del lavoro.
Per quanto riguarda la curiosa vicenda di Nicholas Sarkozy e Angela Merkel che risero del premier, Berlusconi fa sapere di aver chiarito e ricevuto le scuse della cancelliera tedesca; viceversa il presidente francese non si è scusato pur accettando favorevolmente il piano italiano e tornando a punzecchiare sul caso Bini Smaghi: “Nel board della Bce ci sono due italiani e nessun francese. C’è un impegno preso ed è sempre meglio rispettare gli impegni”. Ma un portavoce della Merkel, in un messaggio su Twitter, precisa: “Non ci sono state scuse, perchè non c’è nulla di cui scusarsi”…
Luigi Ciamburro