Libia: missione Nato continua fino al 31 ottobre. La Russa: necessario ricostruire

Guerriglia Libia

GUERRA LIBIA – In Libia la guerra è giunta al termine con la morte del leader libico Muammar Gheddafi ma anche ora l’Italia potrà fare la sua parte. Nonostante la missione Unified Protector sia giunta al termine “l’Italia è pronta a fare la sua parte confermando quel ruolo preminente che storia, geografia, cultura, le assegnano nei confronti del Paese amico“. Lo ha detto il ministro della Difeda, Ignazio La Russa, durante la seduta del Senato. “Decisivi da questo punto di vista, saranno ovviamente – ha precisato – l’orientamento e le eventuali richieste del nuovo governo libico e le coerenti decisioni degli Organismi Internazionali“.

“Terminato il momento del combattere – ha spiegato il ministro della Difesa – si presenta ora il momento di ricostruire. Ricostruire una statualità, innanzitutto, in un Paese devastato da questi otto mesi di guerra civile, messo in ginocchio dal lacerante contrasto fra le forze lealiste e quelle insorte”.

Motivo di tali parole il prolungamento delle missioni in Libia come richiesto dal Cnt alla Nato. Richiesta accolta nonostante sia stato già fissato il ritiro definitivo entro la sera del 31 ottobre. Ma le spese militari, in un periodo di crisi internazionale, non sono più sostenibili e i ribelli dovranno cominciare a organizzare autonomamente il loro futuro, salvo passi indietro della coalizione occidentale.

Infine continua la caccia a Saif al-Islam, secondogenito del Colonnello e ricercato per crimini contro l’umanità. Secondo alcune fonti l’uomo sarebbe sul punto di costituirsi volontariamente di fronte alla Corte penale internazionale dell’Aja.

Redazione online