SILVIO BERLUSCONI – Il piano del governo Berlusconi è stato approvato dall’Ue e il Cavaliere può tirare un sospiro di sollievo, dicendosi fiducioso di poter proseguire la legislatura fino al 2013. Fino a ieri la maggioranza era sull’orlo di una crisi paventata dal ministro Umberto Bossi, che ha minacciato di far cadere il governo qualora venissero toccate le pensioni di anzianità. Ma Lega e Pdl riescono a trovare un punto di equilibrio che piace anche a Bruxelles, a patto che vengano rispettati certosinamente i tempi stabiliti.
In una pausa dei lavori del vertice europeo il premier telefona al programma di Bruno Vespa ‘Porta a Porta’ sventolando una vittoria sofferta e quasi insperata: “La posizione italiana è stata apprezzata da tutti dentro l’Eurogruppo”, afferma di aver chiarito il malinteso con la cancelliera tedesca Angela Merkel e smentisce che ci sia un patto con Bossi per andare alle urne il prossimo anno. Sul fronte licenziamenti e maggiore flessibilità nel mercato del lavoro assicura che ci saranno aiuti concreti verso chi resterà disoccupato: “I dipendenti troveranno nello Stato la garanzia, attraverso la cassa integrazione, di avere il tempo, remunerati, di trovarsi un nuovo lavoro”. Poi confessa le fredde relazioni internazionali con la Francia e Nicholas Sarkozy: “Con il presidente Sarkozy non abbiamo avuto modo di parlare perchè non ci siamo incontrati. Purtroppo c’è la questione Bini Smaghi che rappresenta un punto dolente di frizione fra la Francia e l’Italia” e approfitta della tv per lanciare un appello al diretto interessato: “Se posso permettermi anche attraverso ‘Porta a Porta’ vorrei lanciare un appello al signor Bini Smaghi, che è stato nominato in quella posizione dal governo italiano e oggi il governo italiano gli chiede di dimettersi da quella posizione per non creare un casus belli con un Paese amico”. Ma la mossa del Cavaliere non sarebbe piaciuta al presidente francese che ha ritenuto la televisione un mezzo poco adatto per trattare certe questioni. Il malcontento d’oltralpe resta: “Un impegno è stato preso e come tale va rispettato”.
Luigi Ciamburro