
GIAPPONE: TAGLI A STIPENDI PREMIER E MINISTRI – La stampa giapponese diffonde oggi ufficialmente la notizia riguardante il provvedimento del governo di Yoshihiko Noda (ex ministro delle finanze e subentrato da meno di due mesi all’ex premier Naoto Kan, dimessosi per le critiche sulla gestione del disastro nucleare al reattore di Fukushima): a partire dal prossimo mese di novembre lo stipendio del Presidente del Giappone sarà ridotto del 30%, e anche i ministri e sottoministri hanno volontariamente acconsentito alla riduzione del 20% dei loro compensi.
La decisione è stata giudicata dall’esecutivo nipponico, in occasione dell’ultimo consiglio, come la più idonea per affrontare l’attuale crisi economico-finanziaria globale alla luce soprattutto della situazione particolarmente grave del Paese, alle prese con il consistente aumento delle tasse per i cittadini dovuto alla necessità di finanziare la ricostruzione delle aree colpite dallo tsunami e sisma – con relativo incidente alla centrale nucleare – dello scorso marzo.
Il provvedimento si inscrive in un più ampio progetto di legge che prevede un taglio del 7,8% degli stipendi e bonus del settore pubblico fino a marzo 2014, e attraverso esso il premier Noda conta di contribuire a colmare il debito pubblico statale recuperando circa 290 miliardi di yen annui (vale a dire 2,7 mld euro).
Annarita Favilla