Silvio Berlusconi interviene a ‘La Telefonata’: “Avanti fino al 2013, non esiste alternativa politica credibile”

SILVIO BERLUSCONI – Silvio Berlusconi stamane è intervenuto a ‘La Telefonata’ di Maurizio Belpietro, su Canale 5, dove ha parlato a 360 gradi di politica interna, economia e politica estera. Il premier rassicura che la coalizione è ben salda e continuerà la legislatura fino al 2013 e senza intoppi, poichè andare ad elezioni anticipate significherebbe far cadere l’Italia nel baratro: “Far cadere il governo e aprire una campagna elettorale con un buco di governabilità di almeno sei mesi sarebbe un danno gravissimo per l’Italia e gli italiani. Non esiste alcun patto con la Lega per andare al voto nel 2012, si tratta di invenzioni della stampa”, anche perchè “non esiste un’alternativa politica credibile”.

 

Sul caso Bini Smaghi il Cavaliere lancia l’ennesimo appello al diretto interessato, chiedendo di evitare una crisi diplomatica con la Francia per colpa di un singolo individuo: “Il problema è che qualcuno possa pensare di comportarsi contro gli interessi del proprio paese, in questo modo causando uno spiacevole incidente con un paese amico… Per questo confido nel senso dello Stato e del dovere di responsabilità che certo non mancano al dottor Bini Smaghi – aggiunge Berlusconi – perchè questa situazione spiacevole che si è creata e della quale il governo non ha alcuna responsabilità, si sblocchi al più presto”.

Sul tema scottante dei licenziamenti, contro cui i sindacati sono già sul piede di guerra, il Presidente del Consiglio è certo che non ci saranno tensioni e che la riforma apporterà un ammodernamento del mercato del lavoro: “L’obiettivo è incentivare le assunzioni, non i licenziamenti. I dipendenti troveranno nello Stato, attraverso la cassa integrazione, la garanzia di essere remunerati e avere tempo di trovarsi un lavoro. La strada è quella indicata da un dl del senatore dell’opposizione, il giuslavorista Pietro Ichino, che per aumentare la competitività nel lavoro prevedeva riforme delle norme sui licenziamenti”.

 

Infine anticipa che il candidato del centrodestra per il 2013 sarà deciso dal popolo attraverso le primarie e muterà il nome del suo partito: “Posso soltanto anticipare che il nuovo nome non sarà ‘Forza Silvio’ come ho letto su qualche giornale. Il nome del partito contiene due parole bellissime: popolo e libertà. Il problema è che non si dicono mai, si menziona un acronimo e si dice sempre la Pdl. È un nome che non commuove, emoziona e comunica. Quindi, è in atto una riflessione su altro nome che non sia sostituibile con un acronimo, come per esempio era il caso di Forza Italia, che non aveva un acronimo”.

 

L.C.