E’ bufera sui licenziamenti facili annunciati dal governo: la Cgia lancia l’allarme disoccupazione

DA CGIA ALLARME DISOCCUPAZIONE PER NORMA LICENZIAMENTI FACILI – Sono passati tre giorni dal vertice Ue di Bruxelles nel corso del quale il premier Berlusconi ha annunciato le riforme che il governo ha intenzione di mettere in atto e le polemiche in merito ai contenuti del documento non si placano. A far discutere è soprattutto il capitolo dei licenziamenti facili: sul provvedimento, che è stato bocciato in blocco dalle opposizioni, Cgil, Cisl e Uil hanno ritrovato una compattezza che sembrava ormai dimenticata e hanno promesso battaglia, annunciando lo sciopero generale.

Ieri il presidente del Consiglio ha esortato i suoi avversari politici ad approvare le misure annunciate nella lettera e ha respinto tutte le critiche, spiegando che in particolare sulla norma relativa ai licenziamenti sono state dette solo “falsità”.

Tuttavia la teoria del governo, che sostiene che avendo meno vincoli in materia di licenziamenti le aziende siano spronate ad assumere un numero maggiore di dipendenti, fa a cazzotti con la previsione realizzata dalla Cgia di Mestre: l’organizzazione degli artigiani ha infatti delineato un ipotetico quadro del mondo del lavoro in caso di applicazione del provvedimento in un contesto di crisi economica come quello che stiamo vivendo. Il risultato della simulazione è allarmante: se la norma fosse stata applicata in Italia in questi anni la disoccupazione, che al momento è a quota 8,2%, avrebbe raggiunto l’11,1%. La relazione prende in considerazione i lavoratori andati in cassa integrazione dal gennaio 2009 al luglio 2011, calcolando che se in questo periodo fosse stata in vigore la legge annunciata all’Ue dall’esecutivo queste stesse persone sarebbero state estromesse dal mercato lavorativo una volta terminata la fase di Cig.

In una nota diffusa in mattinata, il segretario Cgia Giuseppe Bortolussi sottolinea comunque che la stima realizzata dall’associazione è “un puro esercizio teorico” a cui si è giunti “ipotizzando di applicare le disposizioni previste dal provvedimento sui licenziamenti per motivi economici a quanto avvenuto dal 2009 ad oggi”.

T.D.C.