Rivolta in Siria: manifestanti chiedono No-Fly Zone, uccisi 40 civili

RIVOLTA IN SIRIA – Ennesimo venerdì di protesta ieri in Siria, dove l’esercito ha sparato ad altezza d’uomo uccidendo almeno 40 manifestanti nei distretti di Homs, Daraa e Hama, epicentri di una rivolta che prosegue incessantemente dal febbraio scorso. L’intero popolo siriano chiede a gran voce le dimissioni del presidente Bashar al Assad e nella manifestazione di ieri ha chiesto a gran voce la creazione di una No-Fly Zone. ma ancora una volta il regime ha represso nel sangue la pacifica protesta e l’agenzia ufficiale Sana, a fine giornata, riferisce del ferimento di un numero imprecisato di agenti delle forze dell’ordine, feriti da terroristi armati.

L’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria riferisce del ferimento di cento civili e dell’arresto di 500 cittadini che si aggiungono alle migliaia di persone recluse e torturate. Il Consiglio nazionale siriano (Cns), principale piattaforma di oppositori all’estero, ha chiesto l’ingresso nel Paese di osservatori arabi e internazionali, senza escludere la possibilità che in seguito potrebbe essere richiesto l’intervento militare così come avvenuto in Libia: “Non vogliamo il ripetersi dello scenario libico, ma cerchiamo modi per proteggere i civili tramite uno scudo arabo o internazionale – ha detto Muhammad Sirmini, membro del Cns. La No-Fly Zone limiterà le opzioni militari del regime, faciliterà le azioni dell’Esercito libero siriano e incoraggerà nuove diserzioni”.

 

L.C.