Maurizio Sacconi lancia allarme Brigate Rosse. Susanna Camusso: “Spero che abbia le prove”

MAURIZIO SACCONI – Il presidente della Camera Gianfranco Fini due giorni fa aveva chiesto di non alimentare l’atmosfera da autunno caldo, ma il ministro del Welfare Maurizio Sacconi lancia l’allarme terrorismo in Italia, paventando il timore di sprofondare negli anni di piombo con il ritorno delle Brigate Rosse. A tenere alta la tensione è la promessa del governo all’Ue di procedere con i licenziamenti facili, cui i sindacati si sono opposti, dicendosi non disponibili neanche a sedersi al tavolo delle trattative.

Ai microfoni di Sky il ministro ha espresso timori per l’incolumità di persone che, come Marco Biagi, non hanno il servizio di scorta e potrebbero diventare facile obiettivo delle nuove frange estremiste: “Ho paura ma non per me perchè sono protetto. Ho paura per persone che potrebbero non essere protette e proprio per questo diventare bersaglio della violenza politica… L’Italia -ha proseguito Sacconi- ha conosciuto l’anomalia di circa 40 anni di terrorismo. Oggi vedo una conseguenza, dalla violenza verbale a quella spontanea e organizzata che mi auguro non arrivi ancora anche all’omicidio come è già accaduto, l’ultima volta dieci anni fa con il povero Marco Biagi, nel contesto di una discussione simile a quella di oggi”.

Sulle dichiarazioni di Sacconi ha subito ribattuto la leader della Cgil, Susanna Camusso, chiedendo al ministro di non alimentare inutili polemiche in un momento di per sè già problematico: “Spero che Sacconi parli perchè ha elementi per parlare e non per inquinare un clima che è già difficile”, assicurando che nelle fabbriche non c’è nessun presupposto per pensare a ciò Il responsabile Lavoro e Welfare dell’Idv, Maurizio Zipponi, punta l’indice contro lo stesso Sacconi: “Il ministro Sacconi, come è noto, fa tutto da solo. Ha innescato uno spaventoso scontro sociale, prima con l’art.8 della manovra finanziaria, poi con i licenziamenti motivati da ragioni economiche, riportando così l’Italia all’800. Una volta innescata la bomba, Sacconi grida: ‘aiuto! aiuto!’ e dopo dà la colpa a quanti lo criticano”.

 

Luigi Ciamburro