Silvia Nair, intervista esclusiva alla cantante internazionale: “Con la musica voglio diffondere il mio messaggio”

INTERVISTA SILVIA NAIR – Cara Nair, lieti di ospitarti su Direttanews. Il tuo nome d’arte è Nair, un’etnia storica del popolo indiano: puoi spiegarci cosa ti ha spinto a scegliere questo nome?

Grazie, Simone. Sono felice del vostro invito e di raccontarmi al vostro pubblico. In verità, Nair è il nome di origine egizia di mia madre e significa ‘luminosa’. Ben mi rappresenta.

Figlia di una nota famiglia di notai, hai studiato pianoforte al Conservatorio di Rovigo abbandonando quindi le tradizioni familiari: raccontaci com’è nato il tuo amore per la musica…. C’è qualcuno che ti ha spinto o influenzato ad intraprendere una scelta di questo tipo?

Ho respirato musica fin da piccola, con mia madre appassionata d’opera e di grandi cantanti americani, che mi ha dato i primi rudimenti di pianoforte. Mio padre era cultore di musica sinfonica; i miei fratelli  amanti di pop e rock inglese (Pink Floyd, David Bowie, Dire Straits, U2…). Anch’io sono laureata in giurisprudenza e ho fatto la pratica notarile. Il mio percorso professionale sembrava ben delineato. Invece, ho abbandonato una carriera sicura per essere pienamente me stessa, per essere felice, per comunicare il mio ‘mondo’ all’ esterno e al tempo stesso per isolarmi dalla cose che non mi piacciono. Tranne mia madre, nessuno in famiglia ha capito, tantomeno aiutato la mia rivoluzione di vita.

Il 2000 rappresenta l’anno del tuo debutto, dove hai cantato in occasione del Giubileo della Pace davanti a Papa Giovanni Paolo II: che ricordi hai di questa importante esperienza?

Ho cantato in Sala Nervi davanti a 10mila persone, con esponenti della stampa, della politica e della cultura. Ho avuto un bel riscontro. C’era anche Andrea Bocelli che si è complimentato con me. Un debutto straordinariamente emozionante! E poi  l’incontro con Giovanni Paolo II, l’esperienza più forte che mi ricordi.

Il grande artista Franco Battiato ha definito i tuoi lavori “straordinari, molto maturi e di grande freschezza”: dacci un commento più approfondito a questo proposito….

Franco Battiato è un mio estimatore. Mi scelse per il Festival marchigiano ‘Il violino e la selce’, di cui era direttore artistico  In seguito, ho aperto i suoi concerti nel tour 2003  all’Arena di Verona, allo Sferisterio di Macerata, al Castello Sforzesco… Le frasi da te citate le ha espresse il grande Maestro Giusto Pio (compositore, arrangiatore, amico nonchè compagno di avventure artistiche di Battiato per 16 anni) in merito al nuovo album Ithaca che ha definito  “un’opera di notevole maturità artistica, caratterizzata da una straordinaria forza  espressiva ed emotiva”. Ithaca è una metafora (ispirata all’omonima lirica del poeta greco Konstantinos Kavafis) sul senso della vita, intesa come viaggio verso una meta raggiungibile dopo lunghe peregrinazioni. Se la meta risulta alla fine deludente non ha importanza, perché Ithaca è stata lo stimolo per intraprendere il viaggio che ci ha arricchito di conoscenze, incontri, esperienze, emozioni, un tesoro dal valore inestimabile. Il filo conduttore dell’ album è quindi la vita nei suoi diversi aspetti: quotidianità, amore, passioni, senso del tempo, solitudine, interrogativi irrisolti, sogni, ricerca e scoperta di se stessi, umori ed inquietudini, bisogno di andare oltre.

Hai avuto l’onore di cantare davanti al presidente Lula in Brasile, per la famiglia reale in Giordania e nei maggiori teatri d’Europa: hai qualche aneddoto particolarmente curioso  da raccontarci che ti è capitato nei tuoi viaggi?

Grazie al mio lavoro ho viaggiato molto, incontrato persone interessanti, annusato culture, modi di pensare e di vivere molto lontani tra loro. Il 23 ottobre 2010 sono stata invitata a Los Angeles al ‘Carousel of Hope 2010’ tenutosi al Beverly Hilton Hotel (presenti star mondiali di cinema e musica, quali Tom Hanks, Jennifer Lopez, Quincy Jones, Rod Stewart, Halle Berry, Raquel Welch…). Cenare e conversare piacevolmente con Stevie Wonder e Jane Fonda è stato come vivere in un film hollywodiano!

Il tuo ultimo album è Ithaca, composto di dodici brani inediti: svelaci come hai sviluppato questo recente prodotto discografico….

In questo nuovo album, oltre che interprete sono musicista, pianista, compositrice di tutte le musiche ed autrice dei testi originali in lingua italiana. Il mondo musicale in esso espresso è denso di sensazioni, ricco di colori e di atmosfere sonore e liriche.  Un connubio di ricerca musicale e di spontaneità e libertà creativa.

La canzoni sembrano quadri.  Grande intensità ed ampie melodie di taluni brani danno un senso di epicità    (‘Ithaca’,  ’Canto’, ‘Questa è la vita’ ). Altri sono invece ispirati da una visione poetica della quotidianità, malinconica, struggente o inquieta (‘Tempo’, ‘Solitudini’, ‘Only why’, ‘Stati d’animo’). Alcuni sono divertenti, ironici, sensuali (‘Folle e sublime’, ‘Piena armonia’, ‘Forte e fragile’); altri passionali, gioiosi, onirici (‘Estasi’, ‘Oltre’). La mia vocalità (4 ottave di estensione) si piega al servizio di ogni brano, passando dal sussurro introspettivo all’esplosione degli acuti, mai senza motivazione e sempre per esaltare la dinamica compositiva e lirica dei brani. I giornalisti di Billboard USA Jim Bessman e Mark Worden sostengono che “ Nair fonda lei stessa un proprio genere musicale”.

Visti i tuoi continui viaggi all’estero, hai mai considerato l’idea di trasferirti fuori dall’Italia stabilmente? A quale luogo ti senti più legata tra tutti quelli che hai avuto occasione di visitare?

Amo viaggiare, conoscere, arricchire il mio bagaglio di esperienze e di emozioni.  Questo è anche il significato del mio album Ithaca. Ma sono italiana e amo l’Italia. Posso pensare di vivere per un periodo, come ho fatto, a Londra o in un altro Paese. Ma la mia vita la voglio fare in Italia, Paese che per bellezza, fascino, cultura, storia, eleganza, stile di vita, calore non ha eguali.

Una domanda che interesserà i tuoi numerosi fan ed estimatori: sei single o fidanzata?

Sono felicemente fidanzata.

Come vedi il tuo futuro (professionale e non) tra dieci anni? Quali sono i sogni nel cassetto che vorresti si realizzassero?

Il mio obiettivo è quello di diffondere il più possibile la mia musica e con essa il mio messaggio. Io mi vedo sempre in continua evoluzione, superando i miei limiti, puntando alla ricerca musicale sempre tenendo ben presente l’ emozione, la comunicazione, elementi imprescindibili dell’arte. Vorrei scrivere colonne sonore. Poi un sogno che ho fin da bambina: quello di fare l’attrice. Nel futuro mi vedo oltre che donna ed artista a tutto tondo, anche mamma.

Raccontaci qualcosa di inedito su di te che i lettori e fan ancora non sanno….

Ci sono molte cose che il pubblico non sa di me per via della mia innata riservatezza. Preferisco raccontare il mio mondo, la mia visione degli eventi, dei sentimenti, delle persone attraverso i testi e la musica. Sono una donna molto sfaccettata, semplice ma anche molto complessa: solare, piena di energia e di entusiasmo, ma anche malinconica e riflessiva. Ho una buona dose di spiritualità, ma sono anche passionale e terrena, sono cosciente della realtà, ma anche un’irriducibile sognatrice. Comunque, in un’epoca in cui si sa tutto di tutti, un po’ di mistero fa solo bene…

Simone Ciloni