
CDM MAXIEMENDAMENTO – Approvato al Cdm di ieri sera un maxiemendamento con le norme anticrisi. Secondo fonti di governo, nonostante non sia ben chiaro il pacchetto, la promessa fatta è stata quella di decretare un un disegno di legge con misure contro la crisi. Da una bozza è stato possibile apprendere che innanzitutto si procederà con le liberalizzazioni degli ordini professionali alla vendita di immobili.
Precisamente i provvedimenti più delicati sono stati quelli inerenti il lavoro. Nello specifico le nuove assunzioni, di apprendisti assunti in aziende con almeno 9 aziende, non saranno soggette a contributi per un arco di tempo pari a tre anni. Inoltre i contributi previdenziali dei co.co.pro hanno subito l’aumento di un punto percentuale; i contributi per l’assunzione di donne con contratto di inserimento hanno subito una riduzione del 25% ed infine le Regioni avranno maggiore possibilità di definire il gettito Irap oltre quella di dedurre il costo prodotto dal lavoro variabile.
Tuttavia c’è stato qualcuno che ha avuto da ridire sul nulla di fatto di ieri. Uno di questi il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli: “Decreto legge alla memoria: quando si calano le braghe bisogna stare molto attenti a coprirsi le spalle perchè svolazzano i temuti uccelli paduli…”. Per quanto riguarda le misure il Pd è scettico in quanto sono “ancora lontane da quel che ci vorrebbe, purtroppo“.
Lo stop all’iter riguardante il decreto è arrivato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La motivazione, secondo voci di corridoio, sarebbe da ricondurre al fatto che molte misure inserite non avevano alcuna attinenza con la situazione economica del Paese.
Luca Bagaglini