Fernando Aiuti, intervista esclusiva a 360 gradi: dallo studio dell’Aids al suo impegno politico nel comune di Roma

INTERVISTA PROF. FERNANDO AIUTI – Caro Professor Aiuti, lieti di ospitarla su Direttanews. Ha sempre promosso campagne sociali contro l’Aids e a favore del reinserimento nella società delle persone tossicodipendenti e sieropositive: come giudica la situazione attuale del nostro Paese a questo proposito e che risultati ha raggiunto la ricerca italiana contro il diffondersi dell’Hiv?

In Italia la situazione epidemiologica è stabile da almeno dieci anni ma le nuove infezioni continuano con un numero stimato di circa 4000 all’anno e le persone scoprono di essere sieropositive molto in ritardo .Nel 60% dei casi scoprono di essere positive solo quando si ammalano di AIDS e ciò avviene dopo 7-10 anni dal contagio e quindi molti inconsapevolmente diffondono l’infezione ad altri per via sessuale. Le persone che vivono con l’Aids in Italia sono aumentate perché grazie ai farmaci hanno una vita media molto più lunga. Nonostante le campagne di informazione  e l’opera di tante associazioni  di volontariato ci sono ancora persone ignoranti che continuano a discriminare i tossicodipendenti e i sieropositivi rendendo difficile il loro inserimento nei posti di lavoro, per questo motivo molti rifiutano di dichiarare il loro stato di infezione. La ricerca italiana ha dato importanti contributi nei primi 15-20 anni dall’inizio dell’epidemia specie nei settori della epidemiologia ,immunologia e clinica utilizzando i modelli di collaborazione internazionale e nazionale per grandi progetti. Negli ultimi 5 anni a causa delle ristrettezze economiche e della carenza in investimenti sulla ricerca scientifica i risultati positivi sono diminuiti  e l’Italia non si trova più ai primi posti della scala mondiale come negli anni ‘90.

Cosa risponde a chi giudica la ricerca italiana ancora non allo stesso livello degli altri Paesi europei e degli Stati Uniti? E’ una critica puntuale per quanto concerne il suo campo o una valutazione meramente superficiale?

La ricerca italiana nonostante le poche risorse rispetto agli Stati Uniti ed altri Paesi europei è stata all’altezza della situazione e allo stesso livello dei grandi Paesi come Francia, Inghilterra, Spagna e Germania in questo settore. Fino a 4 anni fa eravamo nella ricerca dell’AIDS nei primi cinque posti come produzione scientifica, ora per i motivi sopra riportati siamo meno produttivi.

Ha recentemente dichiarato che lo stress ha un’influenza particolarmente negativa sul sistema immunitario: ci illustri in modo più approfondito questa suo commento…

E’ noto che lo stress induce la liberazione di sostanze naturali come le endorfine, modifica alcuni livelli di ormoni e la produzione di citochine che possono avere influenza negativa o positiva sul sistema immunitario anche se è difficile dimostrarlo in tempi lunghi. Basti pensare alle modifiche che avvengono a livello di pressione arteriosa, di attività cardiaca o respiratoria dopo emozioni o stress. Queste significative liberazioni di sostanze naturali interferiscono anche a livello immunologico e nelle persone depresse sia per meccanismi diretti ma anche indiretti (minore attenzione e cura alla persona con alterazioni dell’alimentazione, stili di vita pericolosi per la salute, abusi di sostanze tossiche) e si riflettono su numerose funzioni immunologiche. Inoltre l’insorgenza di malattie collegate allo stress o alle sindromi ansioso-depressive  su base immunologica è di supporto a questa teoria; basti pensare all’asma allergica, a molti  tumori, a malattie come l’orticaria, malattie della pelle  e al decorso di alcune infezioni croniche, quali la tubercolosi , l’infezione da HIV etc..

Visto che un vaccino ancora è lontano dall’essere trovato, perché non si fanno più campagne di prevenzione per combattere l’Aids? Radio, televisione, giornali, non se ne parla quasi più. Ma purtroppo il problema permane e le persone continuano ad ammalarsi.

E’ vero se ne parla poco e non si fanno più campagne e quindi i giovani sono poco informati, l’Aids non fa più notizia perché ora è una malattia meno misteriosa ed in parte curabile anche se non guaribile. Del vaccino se ne è parlato forse troppo ed in modo troppo ottimistico con dichiarazioni anche di scienziati italiani all’inizio degli anni 2000 che “si sarebbe trovato presto e addirittura che lo avremmo trovato in farmacia entro il 2010”. Purtroppo queste dichiarazioni hanno creato un ottimismo pericoloso nei giovani e il 20% di loro da recenti sondaggi ANLAIDS credono che il vaccino sia già disponibile. Questo ottimismo diffuso anche ai politici ha  dato corso a finanziamenti pubblici che sono andati a mio avviso in una direzione sbagliata e senza avere il supporto di industrie farmaceutiche. Purtroppo non è possibile stabilire quando avremo un vaccino contro l’Aids ma io non dispero, la scienza ha risorse infinite e questi anni sono serviti per capire come il virus distrugge il sistema immunitario, ora dobbiamo capire come proteggerlo.

Ha aderito al Comitato Scientifico d’onore di Telesa: ci racconti qualcosa di più a questo proposito…

Ho aderito a questo Comitato Scientifico perché ritengo che sia importante e di aiuto mettere a disposizione la propria personalità , l’esperienza scientifica e quella professionale a favore di associazioni nazionali che hanno finalità di perseguire il miglioramento delle attività sanitarie del nostro Paese e che potranno avere un ruolo nella conduzione e miglioramento della sanità pubblica e privata.

Grazie al suo importante apporto nel campo scientifico ed umanitario ha vinto numerosi premi nazionali ed internazionali: a chi ha dedicato questi importanti riconoscimenti?

In silenzio li ho dedicati  ai miei malati e agli studenti, che sono le  persone che hanno apprezzato di più la mia attività.

E’ noto il suo impegno alle ultime elezioni comunali che si sono tenute a Roma nel 2008, dove è stato eletto nelle liste del Popolo delle Libertà appoggiando la candidatura di Alemanno, poi diventato Sindaco. “Cari elettori di Roma, ho deciso di presentarmi come candidato alla carica di Consigliere per il Comune di Roma perché desidero mettere al servizio dei cittadini l’esperienza che ho maturato in anni di attività sanitaria, scientifica e sociale”: nelle vesti di “politico” è riuscito a mettere in campo dei progetti che riguardano la sua esperienza scientifica? Può raccontarci quali?

E’ stata ed è una battaglia quotidiana molto difficile, fuori da ogni regola professionale e accademica, una vita piena di dibattiti, richieste, compromessi, ma con risultati modesti per l’impegno che in questi quattro anni ho profuso. Non immaginavo da fuori che fosse così difficile realizzare qualcosa per la comunità, è più facile fare ricerca competitiva e curare i malati. Lì ti confronti e competi con qualcuno o persegui obiettivi difficili ma spesso raggiungibili, purtroppo nella politica italiana indipendentemente dai colori ci sono pochi ideali, poche idee per interesse comune e molti interessi corporativi o addirittura territoriali da difendere. Non è solo colpa della politica, ma della mentalità dei cittadini che vedono ognuno il proprio tornaconto, il proprio orticello da coltivare e non sono disponibili a sacrifici per la comunità dimenticando che poi alla fine questi sacrifici a fin di bene comune saranno ripagati. Manca sempre una visione di qualità  e di interesse comune perché le persone per essere rielette ed avere il voto di preferenza purtroppo devono fare solo favori. Oggi pensano che il voto di preferenza come è nelle elezioni comunali sia il metodo migliore, io che lo vivo da dentro dico che è questo è il sistema peggiore e premia solo quelli che usano i partiti e il loro potere politico se eletti per ottenere le preferenze. Lo stesso Sindaco a causa di questa frammentazione politica non sempre riesce a governare al massimo delle sue possibilità per le continue mediazioni con forze di maggioranza ed opposizione. Conosco il Suo valore e soprattutto seguo il Suo impegno quotidiano, ma a volte sogno e spero che per un anno  faccia il “dittatore- democratico” o forse il commissario e sono sicuro che tutto migliorerebbe. C’è troppa burocrazia,troppi veti incrociati e non c’è volontà di cambiare nulla. Nonostante tutto sono riuscito a portare avanti in  collaborazione con il Vice Sindaco Sveva Belviso  alcuni  progetti nella prevenzione della epidemia influenzale del 2009, nella prevenzione delle tossicodipendenze, dell’Aids, dei tumori, delle malattie allergiche nel territorio. Negli ultimi due anni mi sono anche impegnato per migliorare la situazione ambientale in alcune scuole e parchi cercando di evitare invasioni di strutture che avrebbero devastato alcuni parchi di Roma. Nei prossimi mesi continueremo alcuni progetti per l’informazione e  prevenzione nelle scuole delle Malattie Sessualmente Trasmesse, dei tumori, delle malattie allergiche, della pediculosi e della tubercolosi nei campi nomadi. In alcuni campi nomadi siamo riusciti a promuovere le vaccinazioni obbligatorie nei bambini che da anni non erano protetti e quindi abbiamo migliorato la sicurezza per le malattie infettive. Ma manca la cultura della prevenzione perché questa non dà risultati immediati. Stiamo facendo inchieste in alcune case di riposo per anziani per rilevare la situazione igienico sanitaria e il gradimento del servizio offerto dal Comune di Roma. Sto collaborando al nuovo piano sociale del Comune per migliorare l’assistenza ai cittadini più bisognosi ed abbiamo provveduto in collaborazione con la Commissione Politiche Sanitarie che presiedo a promuovere il nuovo piano cittadino per i servizi ai tossicodipendenti e  i nuovi criteri per l’assistenza domiciliare ai malati di Aids che saranno fondati non più solo su problemi clinici ma anche di indici che tengono conto di criteri economici e del livello sociale delle persone che richiedono questi servizi. Purtroppo devo lamentarmi anche per la scarsa collaborazione con la Regione Lazio.Abbiamo anche un progetto con l’università di Tor Vergata per la prevenzione dell’asma e delle allergie alimentari nelle scuole primarie e scuole materne e vari progetti di educazione alla salute.

Puoi darci qualche anticipazione sui progetti lavorativi che la vedranno protagonista nel prossimo periodo?

A proposito di nuovi progetti stiamo facendo una campagna di informazione nei luoghi frequentati dai giovani come le discoteche e le racconto questo recente episodio per descriverle come è difficile agire in Italia anche a fin di bene. La Commissione Politiche sanitarie ha preparato alcuni opuscoli informativi per la prevenzione AIDS. Orbene alcuni giovani volontari sono andati nelle discoteche romane e fuori dagli ingressi a diffondere volantini e poi i medici sarebbero andati per parlare con i giovani nelle scuole e nelle stesse discoteche. Alcuni di questi volontari hanno messo inconsapevoli del divieto  gli opuscoli anche sulle auto in sosta vicino alle discoteche e alcune persone (anche appartenenti al  fuoco amico della politica) hanno segnalato a un quotidiano romano la vicenda. E’ vero, c’è una ordinanza del Sindaco che vieta di mettere fogli nelle auto in sosta, ma suvvia un pò di intelligenza, questa non è pubblicità a fine di lucro! Anziché segnalare positivamente la storia, il quotidiano romano ha dedicato un articolo di sette colonne per condannare questi giovani ed il promotore della iniziativa (cioè il sottoscritto) perché aveva imbrattato le auto … Una pubblicità negativa che fortunatamente è diventata  positiva in quanto almeno se ne parla… Dopo anni di silenzio.  Professor Fernando Aiuti

Simone Ciloni