Crisi di governo: maggioranza scende a quota 314, governo Berlusconi rischia la sfiducia

 

CRISI DI GOVERNO – Al G20 di Cannes Francia e Germania continuano il loro pressing sull’Italia affinchè accetti il monitoraggio dell’Ue e del Fondo Monetario Internazionale sull’effettiva attuazione delle misure promesse dal governo Berlusconi a Bruxelle, il quale rifiuta di farsi ‘commissariare’. Secondo l’esecutivo di maggioranza i provvedimenti promessi all’Europa sono sufficienti a superare la crisi e risanare i conti pubblici e ogni sorveglianza viene rifiutata poichè gli ispettori potrebbero rilevare la necessità di un intervento del Fmi per mezzo dell’apertura di una linea di credito in favore di Roma: un aiuto che l’Italia rifiuta poichè sarebbe come accettare un commissariamento da parte di Washington.

Ma al rientro in patria il premier Silvio Berlusconi dovrà fare i conti con una maggioranza sempre più esigua e rassicura che gli impegni verranno rispettati, anche a costo di sfidare l’Aula con un pericoloso voto di fiducia sul dl stabilità è sul maxi-emendamento, per rassicurare tutti sul fatto che gli impegni annunciati all’Ue saranno rispettati. Ma stavolta il rischio è che il Cavaliere non abbia più i numeri per trasformare le promesse in realtà e che la maggioranza scivoli sotto quota 315. Ieri due deputati del suo partito, Alessio Bonciani e Ida D’Ippolito, sono passati nelle file dell’opposizione con l’Udc mettendo a rischio la stabilità dei numeri in Parlamento. In caso di crisi si andrà alle urne già a gennaio, e secondo indiscrezioni, il Pdl starebbe già acquistando spazi pubblicitari per la prossima campagna elettorale.

 

Luigi Ciamburro