Governo, dalla Lega si alza un’altra voce contro Berlusconi: Tosi chiede le dimissioni del premier

Flavio Tosi

GOVERNO: TOSI CHIEDE DIMISSIONI BERLUSCONI – Che l’Italia sia attanagliata, ormai almeno da due anni, da una crisi economica drammatica è un dato di fatto, che ormai nessuno ha più il coraggio di negare. O meglio, quasi nessuno, visto che proprio oggi il premier Silvio Berlusconi è repentinamente tornato alla posizione di qualche tempo fa, quando insieme ai suoi fedeli ministri smentiva seccamente qualsiasi voce relativa ad una criticità finanziaria del nostro Paese. Il presidente del Consiglio, nel corso della conferenza stampa tenuta a margine del G20 di Cannes, ha definito l’Italia come “un Paese benestante”, negando l’esistenza “di una forte crisi” e prendendosela (di nuovo) con l’euro, che avrebbe causato “degli impoverimenti in una fascia consistente della popolazione”. Certo che se fosse così la decisione del Fondo monetario internazionale di mettere sotto osservazione l’Italia per verificare l’attuazione dei provvedimenti anti crisi promessi ma non ancora varati dal governo non avrebbe fondamento. Berlusconi, però, è l’unico a pensarla così: sia sul piano interno che su quello internazionale la nostra situazione è ritenuta a dir poco complessa e non sono poche le voci, sia nell’opposizione che nella maggioranza, che chiedono al Cavaliere di fare un passo indietro per il bene di tutti. Sono sempre di più, insomma, quelli che ritengono che il problema dell’Italia sia proprio Berlusconi (e giusto oggi anche il presidente del Fmi Christine Lagarde ha spiegato che il nostro problema è la credibilità) e che pertanto le sue dimissioni siano l’unica soluzione per evitare il baratro.

Una nuova esortazione in questo senso si alza dalla Lega, con la quale tra l’altro il premier ha avuto più di un problema in questi mesi. A chiedere le dimissioni del premier è il sindaco di Verona Flavio Tosi, che non usa mezzi termini. “Il momento è drammatico – spiega – L’unico modo per uscirne è che il premier faccia un passo indietro. E’ una figura troppo conflittuale che non permette di varare riforme condivise”. Il sindaco leghista precisa di non prendere in considerazione l’idea di “un governo tecnico”, ma di ritenere necessario il passo indietro di Berlusconi per aprire una nuova fase che sarebbe una ventata di ossigeno per l’economia”.

T.D.C.