Grecia: Papandreou chiede un governo di unità nazionale, questa sera il voto di fiducia

George Papandreou

GRECIA: NUOVO GOVERNO DI COLALIZIONE – Dopo aver fatto retromarcia sul referendum sul nuovo piano europeo di salvataggio della Grecia, il primo ministro George Papandreou ha aperto ad un governo di unità nazionale con l’opposizione. Un accordo potrebbe essere stato raggiunto già nella notte. Ieri, nel corso del dibattito parlamentare sul voto di fiducia, che ci sarà questa sera, Papandreou aveva sollecitato sulla necessità di “avviare subito le consultazioni per dare vita a un governo di coalizione“, in modo da garantire la “normalità nella situazione politica” e consentire “l’applicazione dell’accordo europeo di Bruxelles” sui nuovi aiuti alla Grecia.

Alla mezzanotte di oggi si terrà il voto di fiducia al governo socialista di Papandreou. Una situazione molto difficile, poiché il governo con 152 seggi su 300 ha solo due voti di maggioranza nel parlamento greco ed il rischio è che possa cadere, per via dei malumori degli ultimi giorni tra gli stessi deputati socialisti del Pasok. Già ieri sera, nel corso di una riunione dei socialisti greci, Papandreou aveva detto di essere disposto a farsi da parte dopo il voto di fiducia.

Duro l’attacco al premier da parte del leader del partito di opposizione Nuova Democrazia, Antonis Samaras: “Papandreou ha quasi distrutto la Grecia e l’Europa, l’euro, i mercati internazionali e il suo stesso partito”, ha accusato Samaras, respingendo l’ipotesi di un governo di unità nazionale, prospettata dal premier, e insistendo invece con la richiesta di dimissioni di Papandreou e l’indizione di nuove elezioni.

Se il governo socialista non dovesse ottenere la fiducia del parlamento, non è detto però che si vada ad elezioni anticipate, il Presidente greco, Karolos Papouloas, potrebbe provare comunque a formare un governo di unità nazionale, sotto la guida dello stesso Papandreou o di un esponente dell’opposizione, come l’ex vice presidente della Banca centrale europea, Loukas Papademos, nome che circola nelle utlime ore. La Costituzione greca non obbliga infatti il Presidente ad indire elezioni anticipate in caso si sfiducia al governo e comunque l’ipotesi di un governo di coalizione sembra la via preferibile per affrontare subito la grave crisi economica del Paese.

 

Redazione