
FMI: MONITORAGGIO ITALIA – Per il Ministro delle Politiche comunitarie europee, Anna Maria Bernini, il monitoraggio dell’Italia da parte del Fondo monetario internazionale “è un avallo di credibilità della lettera di intenti che, in sé stessa, non è un provvedimento ma un impegno a realizzare nel tempo provvedimenti che porteranno a iniziative per lo sviluppo del Paese”. Queste le parole pronunciate ieri sera dal ministro Bernini nel corso del Forum Anga Giovani di Confagricoltura a Rimini, commentando l’esito del G20 di Cannes.
“Non è un commissariamento del Fmi – ha precisato il ministro – è la spiegazione del motivo per cui non ci sarà un’erogazione a favore dell’Italia, ma semplicemente un monitoraggio che vuole dare credibilità alla road map, ossia alla scansione temporale che abbiamo dato alla realizzazione dei nostri impegni”.
Parole che stridono con questo detto ieri dal direttore del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, che invece ha contestato all’Italia proprio la mancanza di credibilità. Le misure annunciate dall’Italia all’Europa soffrono di “mancanza di credibilità”, ha detto senza mezzi termini il direttore dell’Fmi, contrariamente a quanto sostenuto dal ministro Bernini, aggiungendo che si tratta di un problema che “lo stesso governo di Roma e i suoi partner riconoscono”.
I mercati non si fidano della capacità del nostro Paese di mettere effettivamente in pratica gli impegni presi a Bruxelles, da qui la necessità di un meccanismo di monitoraggio del Fondo monetario internazionale, che già entro la fine di novembre invierà i suoi ispettori a Roma, preceduti da quelli della Commissione europea, l’altro “guardiano” dell’Italia.
Lagarde ha poi precisato che l’Fmi non ha comunque offerto fondi all’Italia, smentendo le dichiarazioni di Berlusconi, ieri in conferenza stampa a Cannes, che aveva detto che l’Italia aveva rifiutato l’offerta dell’Fmi. L’Italia, infatti, secondo il direttore del Fondo monetario internazionale, non ha bisogno di fondi né di linee di credito precauzionali, poiché si tratta di un Paese che non manca di risorse, bensì di credibilità. Proprio per questo, Lagarde ha detto di accogliere “con favore l’invito dell’Italia ad intensificare la nostra sorveglianza e il lavoro di monitoraggio sul piano del governo di attuare riforme fiscali e strutturali“.
Nel corso di questo monitoraggio, il Fondo monetario effettuerà verifiche trimestrali, al termine delle quali pubblicherà dei rapporti in cui verrà confermata oppure negata l’effettiva attuazione delle misure promesse dal nostro governo. Gli ispettori che arriveranno a Roma incontreranno subito i vertici della Banca d’Italia e del Ministero Tesoro. L’Fmi esaminerà così in primo luogo le 15 pagine della lettera d’intenti inviata dall’Italia a Bruxelles lo scorso 26 ottobre: “ci sono tantissime cose in quel programma”, ha detto Lagarde e “capisco che il governo stia valutando delle riforme addizionali in caso di necessità“.
Parole di apprezzamento ed incoraggiamento all’Italia sul fronte della crisi sono comunque arrivate dal presidente francese Sarkozy e da quello degli Stati Uniti Obama, i veri protagonisti di questo G20.
“Apprezzo l’Italia, anche per motivi famigliari e personali, ma servono regole, altrimenti l’Europa non funziona e noi vogliamo che funzioni”, ha detto Sarkozy.
“L’Italia è un grande Paese, con un’enorme base industriale, grande ricchezza, grandi risorse”, ha detto Obama, ricordando però che “da tempo” ha “un debito consistente”, per questo i mercati si sono “mostrati scettici”. Il Presidente Usa ha quindi invitato l’Fmi a “certificare” l’attuazione degli impegni, per ridare fiducia al nostro Paese. Obama ha aggiunto che in Italia la crisi è anche “psicologica”.
Redazione