Motomondiale 2011, Valentino Rossi: “Marco Simoncelli… il potere della semplicità”

 

MOTOMONDIALE 2011 – Nella prima giornata di prove libere del Gp di Valencia Valentino Rossi ha fatto segnare il terzo miglior tempo al mattino, poi il maltempo ha rallentato, e in un certo senso sfatato, la sessione pomeridiana, dove Alvaro Bautista e Nicky Hayden sono stati i più veloci. Inutile ricordare che questo week-end sarà interamente dedicato alla memoria di Marco Simoncelli, morto due settimane fa a Sepang, dopo esser finito sotto le ruote di Colin Edwards e di Valentino. Forse sarebbe stato più giusto saltare questa gara, considerando anche il fatto che molti piloti sono assenti per infortunio e che da lunedì, nei due giorni di test, si cambierà definitivamente cilindrata passando dagli attuali 800cc a 1000cc. Ma conoscendo il Sic avrebbe preferito che si corresse, lui che, come ha ricordato il Dottore, era un “casinaro dentro e fuori la pista”. 

In una lunga intervista che andrà in onda oggi su Italia 1 nello ‘Speciale Grand Prix’ Valentino Rossi ricorda Marco Simoncelli, dal momento in cui è avvenuto l’incidente fino al giorno dei funerali: “Nei box ero molto scosso, avevo capito subito che era grave. All’inizio c’è sconforto, poi passano i giorni e la tristezza svanisce: se penso al Sic non riesco a essere triste, era un casinaro dentro e fuori la pista e bisogna ricordarlo così – ha dichiarato il pilota di Tavullia -. Sono stato colpito dalla reazione fantastica della sua famiglia, ma anche da quella della gente: mi sono reso conto di quanti volessero bene a un ragazzo comunque semplice. È il potere della semplicità”.

Poi chiarisce i rumors secondo cui avrebbe deciso di ritirarsi dopo aver aprreso della morte del Sic: “Ho pensato se valesse la pena di andare avanti, ma smettere di fare quello che amiamo è la risposta sbagliata ad una tragedia del genere – ha affermato Rossi -. È giusto continuare a correre, anche per Simoncelli. Noi piloti non siamo immuni dalla paura, ma il rischio di farsi male esiste anche quando si fanno cose non apparentemente pericolose e comunque lavorando molto per la sicurezza”.

 

Luigi Ciamburro