Il governo di unità nazionale avrà il compito di ratificare il nuovo piano europeo di aiuti alla Grecia, uscito dal vertice di Bruxelles del 27 ottobre scorso. Quel piano che Papandreou avrebbe voluto sottoporre a referendum popolare, provocando un vero e proprio terremoto in Europa e trovando ostilità all’interno del suo stesso schieramento politico. Una crisi politica che ha costretto il premier greco a chiedere la fiducia al parlamento di Atene per poi annunciare, dopo aver ottenuto il sì di 153 deputati su 298, le sue dimissioni e la formazione del governo di coalizione.
Il nuovo governo, dopo aver adottato le misure più urgenti per far fronte alla grave crisi economica della Grecia, porterà il Paese alle elezioni anticipate, che, secondo le ultime indiscrezioni, dovrebbero svolgersi il 19 febbraio 2012.
Per quanto riguarda la scelta del nuovo primo ministro, dopo le voci circolate sul Ministro delle Finanze Evangelos Venizelos, uomo chiave della gestione della crisi greca negli ultimi mesi, sembra che Papandreou e Samaras si siano accordati sul nome di Lucas Papademos, ex vice direttore della Banca Centrale Europea e vicino ai socialisti. I giornali greci preannunciano che del governo di coalizione faranno parte anche Evangelos Venizelos e Stavros Dimas, ex Commissario Europeo per l’Ambiente.
Oggi il Presidente della Repubblica Papoulias terrà una riunione anche con i vertici degli altri partiti politici di opposizione. Non parteciperanno, tuttavia, i leader dei partiti di sinistra, Aleca Papariga, del Partito Comunista di Grecia, e Alexis Tsipras, di Syriza.
Fonti del governo hanno fatto sapere che il nuovo esecutivo presterà giuramento entro oggi e se tutto andrà bene in settimana si sottoporrà al voto di fiducia in Parlamento.
Redazione
