
RUSSIA CONTRARIA A ATTACCO ISRAELE CONTRO IRAN – Anche se in queste settimane l’attenzione della comunità internazionale è concentrata sul nodo della crisi dei debiti sovrani, che sta facendo tremare i governi di mezzo mondo e ha portato più di uno Stato vicino al fallimento, non sono solo le questioni economiche a fare paura. Cresce, infatti, la preoccupazione in merito ad un eventuale attacco di Israele all’Iran: se ne parla da giorni e di ora in ora la possibilità si fa sempre più concreta, almeno stando alle indiscrezioni che trapelano dal governo di Benjamin Netanyahu. A rafforzare ulteriormente questa eventualità arrivano le anticipazioni delle agenzie di stampa in merito alla relazione che l’Aiea (l’Agenzia internazionale per il nucleare) dovrebbe pubblicare nella giornata di domani: secondo il rapporto, Teheran in questo momento sarebbe in grado di sviluppare armi atomiche. L’Aiea ritiene che l’Iran – le cui autorità comunque negano un programma di sviluppo della bomba atomica – abbia raggiunto questi risultati grazie alla collaborazione di tecnici stranieri, che hanno portato nel Paese guidato da Mahmoud Ahmadinejad le tecnologie e le conoscenze indispensabili a questo tipo di studi.
Ad ogni modo, la comunità internazionale non vede di buon occhio la scelta di attaccare. Secondo quanto riferito da Alain Juppé, ministro degli Esteri francese, all’emittente radiofonica Europe 1, “un intervento militare creerebbe una situazione totalmente destabilizzante nella regione”. Contraria anche la Russia: come riporta l’agenzia Itar-Tass, il ministro degli Esteri Lavrov ha dichiarato che un blitz contro Teheran sarebbe “un errore molto grave con conseguenze imprevedibili”. Anche da parte cinese arriva un secco no all’intervento: il governo di Pechino ha esortato l’Iran a mostrare flessibilità nei confronti dell’Aiea ma ha bocciato la possibilità di ricorrere all’uso delle armi, anche perché l’intervento militare non farebbe che aumentare esponenzialmente il clima già incandescente in Medio Oriente.
T.D.C.