Svezia: il Partito della Sinistra svedese va verso il congresso

Il logo del Partito della Sinistra

POLITICA IN SVEZIA – Il Partito della Sinistra svedese viaggia verso il congresso, dove si deciderà chi sarà a prendere il posto del leader Lars Ohly. Per ora i nomi più gettonati sono sempre gli stessi, l’unica novità è che dopo settimane di dibattito il partito ha deciso che forma dare alla propria leadership. L’idea che era comparsa a inizio settembre suggeriva di copiare la formula dei Verdi svedesi, che hanno non una ma due persone alla guida del partito: un’ipotesi, questa, che aveva guadagnato in fretta consensi alla fine dell’estate, in pratica subito dopo l’annuncio con cui Lars Ohly aveva detto di voler cedere il passo. Ma quella dei Verdi rimarrà un’esperienza isolata: il Partito della Sinistra svedese ha deciso di rimanere fedele alla tradizione. Il leader sarà uno e uno solo. In un’intervista all’agenzia di stampa TT, il segretario del partito Anki Ahlsten ha spiegato che c’è una netta maggioranza che preferisce continuare a fare come si è sempre fatto: “Sceglieremo tra i quattro candidati per il congresso” ha detto, sottolineando che la cosa davvero importante è che si arrivi a una leadership condivisa. A gennaio, dunque, sarà uno tra Jonas Sjöstedt, Ulla Andersson, Hans Linde e Rossana Dinamarca a prendere il timone del Partito della Sinistra svedese.

Chiunque sarà il nuovo leader si troverà a dover affrontare uno dei momenti peggiori nella storia del partito. Ma è tutta la sinistra svedese che sta attraversando una fase complessa. Indecisioni politiche, sondaggi impietosi, un governo conservatore riconfermato da un anno e costantemente accreditato del consenso degli elettori. I socialdemocratici – maggiore forza dello schieramento – stanno assistendo a una vera e propria frana interna e da tempo si stanno guardando intorno con l’idea di aprire ad alleanze al centro. Il Partito della Sinistra svedese nell’ultimo decennio ha visto calare prepotentemente i propri risultati elettorali: 12% nel 1998, 8,3% nel 2002, 5,85% nel 2006, 5,60% lo scorso anno. Al nuovo leader toccherà dare un cambio di passo.

 

Antonio Scafati