
MADRID DEMOLITO UFFICIO INDIGNADOS – È stato demolito ieri, assieme ad altre abitazioni del quartiere Puerta de Hierro, l’ufficio costruito durante l’estate dagli indignados del movimento 15M. Il gruppo, nella sua lotta contro l’attuale governo, aveva fondato nel quartiere un punto di raccolta nel quale erano state ricreate le infrastrutture già presenti a Puerta del Sol; tra questi uno spazio adibito alle assemblee, uno per dormire e una cucina.
Tale struttura è stata utilizzata durante l’estate dagli indignados per svolgere dibattiti, ai quali partecipavano studenti e attivisti dei diritti umani. Con l’arrivo dell’autunno però, il Comune ha decretato la demolizione dell’accampamento; nelle prime ore della mattinata di ieri sono stati abbattuti i primi due edifici, per poi passare alla demolizione della struttura costruita dai membri del 15M e situata tra il viale di Puerta de Hierro e la M-30.
La squadra incaricata dell’abbattimento delle baracche inviata dal sindaco Alberto Ruiz-Gallardón, ha affermato che tali strutture violavano la legge in quanto erette all’interno di uno spazio pubblico verde. Gli indignados, nonostante la rabbia, si dichiarano pronti a continuare la loro battaglia: “è stato molto crudele. Ci siamo sforzati molto per renderlo abitabile e ora lo abbattono. Però non ci arrenderemo. Andremo avanti.” A difendere gli interessi degli abitanti del quartiere l’assessore Mercedes Jiménez, che lavora affinché venga loro riconosciuto il diritto a vivere nelle baracche. Fu lei la prima a denunciare la situazione di degrado in cui vivono le famiglie del quartiere e ad invitare gli indignados ad unirsi alla loro lotta. A Luglio dunque, sessanta membri del movimento si installarono nel sobborgo e aiutarono a sgomberare e a ripulire i resti delle precedenti demolizioni. Da allora prosegue la felice unione tra gli ideali del gruppo e le esigenze degli abitanti, che non si fermerà davanti alla recente sconfitta.
Altre 12 abitazioni restano in piedi, abitate da 54 persone; qui troveranno alloggio tutti coloro che nella giornata di ieri hanno perso la casa a causa delle demolizioni. Forte è la frustrazione degli abitanti del quartiere, disillusi anche rispetto alla classe politica e convinti che indipendentemente dal risultato delle elezioni del 20 novembre la loro situazione rimarrà invariata.
Sveva Valenti