
PROCESSO CLAPS – Al processo per l’uccisione di Elisa Claps, che si è aperto ieri a Salerno, i Pm della Procura hanno chiesto la condanna a trenta anni di carcere di Danilo Restivo per l’omicidio della giovane studentessa, scomparsa da Potenza nel settembre del 1993 e i cui resti furono ritrovati nel marzo del 2010 nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità della stessa città.
Il Pm, Rosa Volpe, titolare delle indagini sul delitto, ha detto che “Restivo meritava l’ergastolo”, ma poiché gli è stato concesso il rito abbreviato, la pena massima che si può chiedere per la sua condanna è quella di 30 anni di reclusione.
Tra le pene accessorie, cono state poi chieste a carico dell’imputato l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e tre anni di libertà vigilata dopo l’espiazione della pena. Si sono invece prescritti gli altri gravi reati a carico dell’uomo che avrebbero potuto portarlo ad una condanna all’ergastolo e cioè la violenza sessuale e l’occultamento di cadavere.
Danilo Restivo si trova al momento detenuto in Inghilterra, dove sta scontando l’ergastolo per l’omicidio di Heather Barnett, a cui è stato condannato lo scorso giugno. L’uomo ha rinunciato a collegarsi in videoconferenza con il Tribunale di Salerno per assistere al processo a suo carico.
Le prossime udienze si terranno giovedì e venerdì, giorno in cui il difensore di Restivo, l’avvocato Mario Marinelli presenterà la difesa del suo assistito. Subito dopo sarà emessa la sentenza.
Ieri, il Gup di Salerno aveva rigettato la richiesta di costituzione come parte civile, nel processo a carico di Restivo, presentata dall’arcidiocesi di Potenza.
Redazione