
11 NOVEMBRE 2004: MUORE ARAFAT – Quella di Yasser Arafat è stata una delle figure più rilevanti del panorama politico internazionale del ventesimo secolo. Classe 1929, Arafat trascorre gli anni della gioventù in Egitto e, mentre studia Ingegneria civile al Cairo, entra a far parte della Fratellanza Musulmana. Nella seconda metà degli anni Cinquanta si trasferisce in Kuwait per motivi professionali e proprio alla fine del decennio il suo impegno politico per la causa palestinese si concretizza nella partecipazione alla fondazione dell’organizzazione al-Fatah: quest’ultima debutta con un attacco militare nel ’63, quando viene organizzato, con l’appoggio siriano, il sabotaggio di un impianto idrico appartenente a Israele. Il peso di Arafat si fa sempre maggiore, tanto che nel 1969 viene nominato capo dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina, fondata cinque anni prima. Da questo momento fino alla morte il politico palestinese mantiene saldamente in mano le redini dell’Olp, diventando non solo un personaggio politico di primo piano sulla scena politica mondiale ma il vero e proprio simbolo della causa palestinese. A metà degli anni Settanta l’Organizzazione viene riconosciuta come unica rappresentanza legittima dei palestinesi e dieci anni più tardi la stessa Olp annuncia la nascita dello Stato palestinese con governo in esilio, poiché Arafat e i suoi si trovano in Tunisia.
Nel 1991 si aprono i primi negoziati con Israele, che però subiscono i tentativi di boicottaggio da parte degli Usa, a causa dell’appoggio dato dall’Olp all’Iraq di Saddam Hussein nella Guerra del Golfo. Da allora i colloqui tra le due parti hanno attraversato fasi altalenanti, alternando periodi di tregua a momenti di scontro aperto.
Arafat è morto in Francia, a Clamart, l’11 novembre del 2004. La sua opera politico diplomatica è stata criticata dagli oppositori, che lo hanno accusato più volte di sostenere azioni di terrorismo contro Israele e di non lavorare per la pace con lo Stato ebraico. Allo stesso tempo buona parte del mondo arabo ha visto in lui un leader carismatico, un politico che ha speso tutta la vita a sostegno della causa palestinese, divenendone l’incarnazione.
Tatiana Della Carità