MANIFESTAZIONE CONTRO I TAGLI ALLA SANITA’ – 300 lavoratori del settore sanitario hanno manifestato ieri a Barcellona per contestare i tagli applicati alla sanità, presentando alla presidenza del Parlamento catalano un documento nel quale chiedono un aumento del budget per il prossimo anno, che permetta la salvaguardia dell’attività della sanità pubblica e dei posti di lavoro. Nella documentazione presentata, si fa inoltre riferimento al taglio del 5% che nel 2010 interessò i lavoratori dell’ICS (Istituto Catalano della Salute), portando al licenziamento di interinali e sostituti; la minaccia attuale riguarda il licenziamento di 1.500 persone se non saranno accettate le nuove disposizioni di tagli ai salari. Il corteo, che si è svolto pacificamente e non ha dato luoghi a incidenti, ha sfilato davanti al Parlamento perché, spiega la portavoce dei manifestanti Marcela Güell, qui ha avuto luogo l’approvazione del taglio del 10% del budget destinato alla Sanità. Molti i fischi rivolti a Nuria de Gispert, presidentessa del Parlamento, al suo arrivo all’edificio poco prima delle 12; sei camionette della polizia della catalogna hanno circondato gli accessi della porta principale, impedendo così l’accesso ai manifestanti. Marcela Güell ha invitato lavoratori e rappresentanti della popolazione ad unirsi alla protesta, che difende le condizioni lavorative e i diritti degli utenti, i più danneggiati dalla privatizzazione del sistema sanitario: “ci è costato molto rendere la sanità un bene universale e questo taglio può escludere molte persone dall’accesso all’assistenza, il che peggiora il sistema sanitario”. Ad esprimere l’indignazione dei manifestanti hanno contribuito anche gli striscioni e i cartelloni: “privatizzando la sanità ci privano dei nostri diritti e gonfiano i propri conti” e ancora: “Basta con gli abusi, esigiamo coerenza, rispetto e giustizia. La nostra voce è importante”. Alla manifestazione, convocata da cinque sindacati, hanno partecipato anche i Medici della Catalogna, che hanno indetto uno sciopero autonomo per la prossima settimana; la portavoce dei sindacati precisa che si tratta di un’azione slegata dalla protesta, ribadendo l’importanza della coesione tra i lavoratori. Puntualizza inoltre che, nonostante le contestazioni siano iniziate da alcuni mesi, non sono stati programmati scioperi per garantire la qualità del servizio e dimostrare l’unità tra tutte le figure professionali del settore sanitario.
Sveva Valenti