Ue, Rehn: nel 2012 rischio recessione e occupazione ferma in Europa, l’Italia deve fare di più

Il Commissario europeo agli Affari economici Olli Rehn

UE: RISCHIO RECESSIONE 2012 – Brutte notizie giungono dal Commissario europeo agli Affari economici Olli Rehn , che oggi ha presentato le previsioni economiche 2011-2013 per l’Unione Europea. “La crescita dell’economia si è bloccata – ha avvertito Rehn – e c’è il rischio di una nuova recessione“. Nel 2012 il Pil sarà fermo  a +0,5% nell’Eurozona, +0,6 nella Ue a 27 paesi. Il Pil dovrebbe tornare a crescere nel 2013: +1,3% nei paesi dell’Euro e +1,5% nella Ue-27.

“Un brusco deterioramento della fiducia sta danneggiando gli investimenti e i consumi, una crescita indebolita sta bloccando le esportazioni e l’urgenza di consolidare le finanze pubbliche pesa sulla domanda interna“, è l’analisi del Commissario europeo sulla crescita dell’Europa.

Nemmeno sul fronte dell’occupazione si segnalano buone notizie: fino al 2013 il tasso di disoccupazione sarà al 10% nella zona dell’euro, al 9,7% nei 27 Paesi Ue.

L’inflazione è prevista sarà sotto il 2% dal prossimo anno. La Commissione europea prevede poi una progressione del consolidamento fiscale, con un rapporto deficit-Pil al 3% entro il 2013 (3,4% nel 2012).

Per quanto riguarda l’Italia, nel 2012 la Commissione europea prevede una crescita prossima allo zero, con un incremento del Pil ad appena +0,1%, che salirà a +0,7% nel 2013. Sempre nel 2012 l’Italia segnerà un deficit pubblico in calo al 2,3% del Pil che, a politiche invariate, scenderebbe ulteriormente all’1,2% nel 2013, non riuscendo così a raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio. Il debito pubblico italiano resterà stabile nel 2012 al 120,5% del Pil, scenderà nel 2013, sempre a politiche invariate, al 118,7%.

Il Commissario europeo agli affari economici ha poi parlato della lettera d’intenti inviata al governo italiano alla Ue, affermando che contiene elementi positivi sul tema delle riforme del lavoro e dei licenziamenti, così come sull’occupazione nel settore pubblico e le dimissioni delle proprietà dello Stato. Tuttavia, denuncia Rehn, la lettera tace su altri punti importanti che riguardano la “redistribuzione dell’onere fiscale dal lavoro al consumo e ai beni immobili”. Nemmeno sulla libertà di concorrenza sono previste misure precise. Il Commissario europeo ha poi criticato la parte della lettera del governo che riguarda le pensioni, sulle quali si chiede all’Italia di fare molto di più.

“La prima cosa da fare per l’Italia è ristabilire la stabilità politica e la capacità di prendere decisioni“, ha detto Olli Rehn e ha aggiunto che “solo un pacchetto ampio e complessivo di riforme potrà far ripartire la crescita in Italia”.

Tutti Paesi europei comunque dovranno impegnarsi nelle azioni politiche necessarie a rilanciare la crescita.

 

Redazione