Processo Claps: il tribunale di Salerno condanna Restivo a 30 anni

Elisa Claps

PROCESSO CLAPS SENTENZA – Giornata di verdetto nel processo sull’omicidio di Elisa Claps, la ragazza scomparsa il 12 settembre 1993 e ritrovata morta nel sottotetto della Chiesa Santissima Trinità di Potenza, il 17 marzo dello scorso anno. Unico imputato è Danilo Restivo, attualmente detenuto in Gran Bretagna in quanto condannato all’ergastolo per l’omicidio di Heater Barnett. A dare il responso, nell’ultima delle tre udienze nel processo celebrato con rito abbreviato, è stato il gup di Salerno Elisabetta Boccassini subito dopo l’arringa dei legali dell’imputato, Mario e Stefania Marinelli. La notizia del pronunciamento della sentenza è arrivata a metà pomeriggio: 30 anni di carcere. La condanna soddisfa pertanto la richiesta avanzata dalla Procura di Salerno.

La famiglia della ragazza, presente a tutte le udienze e alle ricostruzioni dei pm Rosa Volpa e Luigi D’Alessio, ai giornalisti hanno dichiarato: “Ci sono altre responsabilità nella vicenda“, in particolare “tra gli uomini di Chiesa” e sicuri delle proprie parole hanno affermato “che a breve ci saranno altri indagati”.

Qualche giorno fa la stessa Boccassini, aveva rigettato la richiesta dell’arcidiocesi di Potenza di costituirsi parte civile nel processo contro Restivo. La motivazione da ricondurre alla negligenza della chiesa della Santissima Trinità in cui per anni è giaciuto il cadavere della ragazza. La chiesa di Potenza non può, di conseguenza, vantare alcuna pretesa di risarcimento danni a causa della “mancata diligenza nel controllo e gestione dei locali”.

Alla notizia della richiesta di costituzione come parte civile della Diocesi di Potenza, il fratello e la mamma di Elisa Claps avevano manifestato dolore e sconcerto. “E’ una vergogna” aveva detto Gildo, fratello maggiore di Elisa. La mamma Filomena aveva invece commentato: “Avrei preferito trovare mia figlia comunque, in un campo, dovunque, ma non nella chiesa. In molti sapevano che in quella chiesa c’era Elisa. Io ho sempre detto che Elisa è entrata e non è uscita. Danilo Restivo è stato aiutato da tutti e queste persone devono fare un esame di coscienza perché se la Barnett in Inghilterra è morta, la colpa è di chi non ha fatto il proprio dovere”.

Tra le parti civili ammesse al processo, oltre alla famiglia Claps, ci sono anche il Comune di Potenza e l’associazione “Telefono donna”.

Luca Bagaglini