Crisi di governo: Berlusconi pensa all’ultimo colpo di coda, Monti sceglie i nuovi ministri

 

CRISI DI GOVERNO – Quest’oggi Silvio Berlusconi vivrà la sua ultima giornata da premier e, dopo aver fatto approvare la legge di stabilità, si recherà al Colle per rassegnare le dimissioni al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale domenica darà il via alle consultazioni per la costituzione del nuovo governo tecnico. Salvo imprevisti last-minute sarà Mario Monti il nuovo premier che traghetterà l’Italia fino alle prossime elezioni, ieri per la prima volta a Palazzo Madama per il suo primo giorno da senatore a vita. L’economista della Bocconi avrà l’appoggio di tutte le opposizioni, Idv compresa, mentre nella Lega e nel Pdl vige un certo malcontento che lascia avanzare l’ipotesi Lamberto Dini o Angelino Alfano. Ma difficilmente il Quirinale tornerà sui propri passi e a quel punto il centrodestra potrebbe negargli la fiducia in Parlamento, aprendo la strada ad elezioni anticipate.

Sono in pochi a credere in un ultimo colpo di coda del premier Berlusconi, irritato per essere stato messo da parte dalle trattative per la formazione del nuovo esecutivo e per essere tenuto all’oscuro del programma che il Pdl dovrebbe votare. E la controproposta Dini (o Alfano) potrebbe essere paventata qualora l’attuale maggioranza venisse esclusa dalle decisioni su programma e squadra del nuovo esecutivo.

 

Ma l’obiettivo di Napolitano e Monti è di fare presto per rassicurare i mercati ed entro lunedì il governo provvisorio dovrebbe prendere forma, anche se resta il difficile compito di compilare la lista dei ministri, che con molta probabilità sara formata da tecnici e non da uomini legati ai partiti, decisione che poco piace a Berlusconi e Lega. Il nome più accreditato al ministero dell’Economia è quello di Fabrizio Saccomanni, attuale direttore di Bankitalia, mentre agli Esteri potrebbe accedere l’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato. Alla Giustizia sembra certa la permanenza dell’attuale ministro Nitto Palma, che accontenterebbe il volere di Berlusconi, mentre per l’Istruzione avanza il nome di Andrea Riccardi, fondatore della comunità di sant’Egidio. Per il ministero della Salute il nome più accreditato è quello di Umberto Veronesi, noto per i suoi ottimi rapporti con Mario Monti e, infine, Raffaele Bonanni e Pietro Ichino si contendono il posto da ministro del Lavoro.

 

Luigi Ciamburro