Crisi economica: Van Rompuy incontra Berlusconi e Napolitano. L’Ue pressa l’Italia

 

Il presidente dell’Unione europea Herman Van Rompuy ieri ha incontrato Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi e Giorgio Napolitano in Quirinale, dopo aver presieduto all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Istituto Universitario Europeo di Fiesole, dove ha dichiarato che l’Italia ha un urgente bisogno di riforme più che di elezioni. Van Rompuy ha chiesto a Berlusconi e Napolitano di dare in fretta delle risposte al Parlamento di Bruxelles e di rispettare gli impegni presi dal premier durante il G20 di Cannes. “L’Italia chiarisca subito la situazione politica, e no a elezioni perchè servono riforme, non voto”. L’Europa continua così a pressare il nostro Paese e avanza l’ipotesi di rendere permanente la missione Ue-Bce che sta ispezionando i nostri ministeri, al fine di accertarsi che le riforme vadano avanti. E la Commissione Ue lancia quasi un ultimatum: “In questo momento è di fondamentale importanza che le autorità italiane approvino il pacchetto di misure nel week end, per mandare un segnale ai partner internazionali e ai mercati”, segnale che si attendeva già entro ieri sera, ma sul quale la Commissione sorvola poichè conscia della criticità della situazione politica italiana.

 

Ieri il presidente europeo Van Rompuy in visita diplomatica a Roma ha dettato la sua linea: “Non servono elezioni ma riforme, con un’ampio sostegno da parte politica e sociale, e prima di tutto l’adozione della Legge di stabilità per riportare l’Italia sul binario giusto, cominciando a riguadagnare la necessaria credibilità”. E vede di buon occhio il governo tecnico che sta per essere eletto alla guida del Bel Paese: “So che i legislatori italiani, con uno spirito bipartisan sono al lavoro oggi per adottare importanti misure per ridare stabilità all’Italia. L’adozione della legge di stabilità è uno dei maggiori passi nella giusta direzione, poichè contiene le misure che possono contribuire a riportare l’Italia sul giusto binario quando saranno implementate, cominciando a riguadagnare la necessaria credibilità”.

 

Luigi Ciamburro