Elezioni in Birmania: il ritorno in politica di Aung San Suu Kyi

Aung San Suu Kyi

ELEZIONI BIRMANIA: CANDIDATURA PER SAN SUU KYI – Era il 1990 quando Aung San Suu Kyi, a capo della Lega nazionale per la democrazia, vinse le elezioni in Myanmar. Il regime militare, che tuttora governa il Paese, rifiutò però di riconoscere la validità del voto e ne annullò l’esito, impedendo quindi a San Suu Kyi (che era già stata condannata agli arresti domiciliari l’anno precedente) di assumere la carica di primo ministro. Nei suoi confronti fu adottata una politica severissima: la donna non poteva ricevere visite dai suoi familiari e le fu persino impedito di incontrare il marito malato di cancro, patologia che lo portò alla morte nel ’99.

Negli anni successivi l’atteggiamento della giunta militare nei confronti dell’attivista è divenuto un argomento di primo piano al livello internazionale e, i vertici del regime, hanno spesso subito pressioni da parte di organizzazioni e governi di vari  continenti. San Suu Kyi ha ha vinto il Nobel per la Pace nel 1991, proprio per l’instancabile impegno profuso nella lotta per la libertà del popolo birmano, e tre anni fa le è stata anche assegnata la Medaglia d’Onore da parte del Congresso Usa.

La sua liberazione è avvenuta il 13 novembre del 2010 e, alla vigilia di questo importante anniversario, si apprende che la donna è pronta a tornare in politica. E’ stato Nyan Win, uno dei maggiori esponenti della Lega nazionale per la democrazia, ad annunciare che la leader del partito molto probabilmente si candiderà alle prossime elezioni nell’ex Birmania.

 

 

Paolo Battisti