
SARKOZY A ROMA CON MERKEL – Dopo aver dichiarato che per superare la crisi dell’Europa bisogna “rimettere in carreggiata” la Grecia e l’Italia, il Presidente francese Nicolas Sarkozy è entrato senza troppe remore a gamba tesa nelle questioni politiche italiane, chiamando il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per fare pressioni sulla formazione del nuovo governo in Italia.
Il presidente francese è in fermento, preoccupato per l’imminente estensione della crisi e della speculazione finanziaria alla Francia e ansioso di gesti da grande statista prima della sua ormai certa sconfitta alle elezioni presidenziali della prossima primavera.
In seguito al “cordiale colloquio telefonico” di ieri pomeriggio con Napolitano, una nota del Quirinale ha riferito: “Nel corso della conversazione è risultata la fiducia di questo grande paese amico (la Francia ndr) nella prospettiva che l’Italia si dia al più presto un governo capace di contribuire al superamento di una situazione che è altamente preoccupante per tutta l’Europa e in particolare per la zona Euro”. Il Presidente Sarkozy ha espresso la sua “piena fiducia nell’azione determinata ed efficace” del Presidente Napolitano in vista della “costituzione di un nuovo governo dalla composizione politica il più ampia possibile”.
Come già aveva fatto Obama due giorni fa, in un altro colloquio telefonico con Napoliotano, l’interlocutore degli altri Stati e delle istituzioni internazionali non è più il Presidente del Consiglio Berlusconi, ma il Presidente della Repubblica Napolitano, come se questi avesse poteri di governo. E di certo Napolitanto sta premendo per imporre un governo guidato da Mario Monti, come anticipato dalla mossa a sorpresa di nominarlo senatore a vita. La strada però non si presenta agevole a causa dell’estrema litigiosità dei partiti italiani e della ormai insanabile spaccatura all’interno del Pdl, il cui appoggio ad un nuovo governo tecnico o di coalizione è fondamentale.
Nel corso del colloquio di ieri, come ha rivelato il quotidiano francese Le Monde, Sarkozy avrebbe proposto a Napolitano di recarsi a Roma con il cancelliere tedesco Angela Merkel, non appena prenderà vita il nuovo governo guidato da Mario Monti. Dando dunque per scontata la formazione di questo governo. Le Monde ha comunque sottolineato che il presidente francese non ha ancora parlato con Monti, nel rispetto delle prerogative italiane. Troppa grazia, verrebbe da commentare.
Le Monde ha poi rivelato che il presidente Napolitano vorrebbe nominare Mario Monti nuovo presidente del Consiglio già da questa domenica, così che il nuovo governo venga formato entro pochi giorni. Mentre Sarkozy si augura, affinché l’euro possa essere salvato, che il nuovo governo italiano possa essere il più possibile duraturo e che “l’Italia non vada immediatamente alle urne”.
Di certo sorprendono tutte queste pressioni provenienti da fuori. L’Eurozona è scossa da una crisi finanziaria che rischia di travolgere tutto, perfino lo stesso progetto unitario europeo. Sicuramente sia la Grecia che l’Italia hanno la loro buona parte di responsabilità nell’aver contribuito allo stato di crisi in cui si trovano, ma le pesanti ingerenze nella loro sovranità nazionale appaiono sconcertanti. Quando il Presidente del Consiglio dell’Unione Europea, Van Rompuy, dice che l’Italia non ha bisogno di elezioni ma di riforme, concetto che viene ripreso anche da Sarkozy nelle sue ultime dichiarazioni, viene da chiedersi da chi debbano venire queste riforme, se non dai rappresentanti politici eletti liberamente dai cittadini. Se chi ha governato finora le riforme non è stato capace di farle, forse andrebbe sostituito da chi ne abbia la capacità e la determinazione. A maggior ragione lascia perplessi che ora siano chiamati a fare quelle riforme, all’interno di un nuovo governo di coalizione, proprio coloro che finora non hanno voluto farle. Ai posteri l’ardua sentenza.
Valeria Bellagamba