DANIMARCA: SALE INFLAZIONE – In Danimarca gli indicatori economici raccontano di un paese che potrebbe ritrovarsi di nuovo in recessione. Anche dai dati sull’inflazione arrivano cattive notizie: i prezzi salgono più velocemente di quanto non facciano gli stipendi. Ma almeno in questo caso, il colpevole potrebbe essere uno solo: sono tanti, infatti, quelli che puntano il dito contro la ‘Fat tax’ introdotta poco tempo fa dal nuovo governo di centro-sinistra.
La ‘Fat Tax’ (letteralmente ‘Tassa sul grasso’) è un’imposta che si applica ai cibi ricchi di grassi saturi: ad esempio burro, latte, salumi. Lo scopo è quello di combattere la crescente obesità nel paese, ma per ora sembra che l’unico risultato sia stato far crescere l’inflazione. Comparando i prezzi di ottobre di quest’anno a quelli dello stesso periodo dell’anno scorso, si nota un aumento del 2,8%.
Per molti analisti non si tratta di una sorpresa: l’introduzione della ‘Fat Tax’ sta trascinando in alto il costo di numerosi prodotti. Morale della favola: a fine anno, la tassa sul grasso potrebbe aver tolto dalle tasche dei danesi anche cento euro su un bugdet stimato in 4.000 euro annui per i generi alimentari.
E questo è un problema, visto che prezzi e stipendi, in Danimarca, per ora crescono a ritmi molto diversi: i primi salgono di poco meno di un punto percentuale rispetto ai salari.
Da decenni nel paese scandinavo non si assisteva a una così lenta crescita delle buste paga. Il Politiken ricorda infatti che solo agli inizi degli anni ’80 c’era stata una situazione analoga.
Antonio Scafati