CRISI IN GRECIA – Mercoledì sera ci sarà il voto di fiducia al nuovo governo presieduto da Lucas Papademos, ex vicepresidente della Banca centrale europea che ha preso in mano le redini della Grecia, il Paese più indebitato dell’Ue. Il neo premier ha esordito in Parlamento annunciando che il deficit di bilancio sarà ridotto di 9 punti entro la fine del 2011 e che le decisioni prese a Bruxelles saranno rispettate in toto, in quanto via imprescindibile per beneficiare dell’iniezione di liquidità europea pari a 8 miliardi di euro. La nuova coalizione d’emergenza sarà formata dal partito socialista dell’ex Papandreou, dalla Nea Dimocratia (centrodestra) e dal Laos (destra conservatrice) e sembra intenzionata a procedere con le riforme strutturali decise dal precedente esecutivo, tra cui la legge che riguarda la “sospensione temporanea dal lavoro” di oltre 30mila lavoratori statali, la privatizzazione di diversi settori, la liberalizzazione delle professioni, la riduzione della spesa pubblica e l’abolizione degli enti statali superflui.
Ma in Grecia si respira ancora aria di rivolta: una bonba artigianale è esplosa ieri sera dinanzi agli uffici del ministero degli Esteri, causando solo qualche danno, ma nessuna vittima. L’attentato avvenuto poche ore dopo il primo discorso di Lucas Papademos non è stato ancora rivendicato ma si ipotizza la matrice anarchica.
Luigi Ciamburro