L’IRLANDA E LA PREVIDENZA SOCIALE – La retribuzione dovuta al lavoratore durante le prime quattro settimane di astensione dall’impiego per malattia non saranno più sovvenzionate dallo Stato, ma saranno a carico dell’azienda. Questa la proposta fatta dal ministro per la protezione sociale irlandese Joan Burton.
L’idea lanciata dalla Burton ieri nel corso di un meeting tra ministri, se applicata, permetterebbe al ministero di risparmiare 150 milioni del proprio introito e contribuirebbe al risparmio dei circa 700 milioni che il governo centrale ha richiesto al dipartimento di tagliare dalla spesa entro il 2013. Si discuterà in merito alla questione durante le sedute di approvazione della legge di bilancio, da approvare entro il mese prossimo.
Secondo il ministro l’attuale sistema di previdenza, il quale garantisce al lavoratore che si assenta per infermità un contributo economico emanato dallo stato, sarebbe un’anomalia se comparato alla legge vigente in materia all’interno di altri paesi.
La proposta è stata accolta dalle imprese e dalle confederazioni che riuniscono i gruppi aziendali con preoccupazione. Il portavoce dell’IBEC (Irish Business and Employers Confederation), Brendan McGinty, ha criticato apertamente la Burton definendo il progetto dannoso per la salute del sistema occupazionale irlandese. “Si tratta di una stangata e le imprese, già con molti problemi in questo Paese, non possono permetterselo. Tale provvedimento retrogrado aumenterebbe notevolmente i costi del lavoro”, queste le dichiarazioni rilasciate da McGinty ai microfoni dell’RTÉ questa mattina.
Mark Fielding dell’ISME, organizzazione che riunisce le aziende medio-piccole irlandesi, ha detto: “La Burton vive nel paese delle fate, e sembra non avere la più pallida idea di quanto le imprese in Irlanda siano sul lastrico dopo la pesante recessione economica degli ultimi anni. Molte piccole e medie società devono fronteggiare costi aggiuntivi dovuti agli aumenti imposti a livello statale sul prezzo dei trasporti, dell’energia e della tassazione locale. Combatteremo con tutte le nostre forze l’approvazione di questa proposta”.
Nicoletta Mandolini