LEGA NORD – La Lega Nord fa seguire i fatti alle parole e ieri, nel primo giorno di consultazioni da parte di Mario Monti a Palazzo Giustiniani, il leader Umberto Bossi non si è neppur presentato, per rimarcare la contrarietà a un esecutivo formato da tecnocrati, consorterie internazionali e lobby finanziarie. E il senatùr non solo dichiara che non darà la fiducia al nuovo governo, ma riunisce i suoi uomini per riaprire il Parlamento Padano, motivazione per cui non si è presentato dinanzi al nuovo premier, cui però ha lasciato uno spiraglio di apertura annunciando che ci sarà la disponibilità a valutare caso per caso i singoli provvedimenti.
Ieri la segreteria politica del Carroccio, presieduta da Umberto Bossi e riunitasi in via Bellerio a Milano, ha stabilito la riapertura del Parlamento della Padania, che tornerà a riunirsi il prossimo 4 dicembre. Mentre per ciò che concerne il destino dei ministeri a Monza tutto dipenderà dalle decisioni di Mario Monti. “Ai ciarlatani che continuano ad urlare alla Luna – ha detto l’ex ministro Roberto Calderoli – vorrei ricordare che questi sono gli unici ministeri a non essere costati neppure un euro ai contribuenti. Il mio auspicio è che questo minimo segnale di attenzione verso il Nord ora non venga vanificato”, perchè altrimenti si aprirà la strada alla secessione, parola d’ordine che rimbalza sempre più insistentemente tra il popolo padano che definisce un golpe quello di Giorgio Napolitano e Mario Monti, continuando a chiedere elezioni anticipate e autodeterminazione per la Padania.
Luigi Ciamburro