Le sanzioni europee comportano il congelamento dei beni e il blocco dei visti a carico di esponenti dell’esercito e dell’intelligence siriani e di un avvocato, tutti ritenuti responsabili delle violenze contro i civili. Si tratta del maggiore Jumah al-Ahmad, comandante delle forze speciali, del generale Aous Aslan, capo di battaglione della Guardia repubblicana e vicino al presidente Assad, dell capo di stato maggiore Jasim al-Furayj, dell capo delle milizie della famiglia Berri, Abdullah Berri, responsabile per le violenze ad Aleppo. Colpiti dalle sanzioni sono anche anche, il capo dell’esercito elettronico siriano Amar Ismael, il maggiore generale Zuhair Hamad, vicecapo della direzione delle informazioni generali, e infine l’avvocato del foro di Parigi Bassam Sabbagh, per il suo ruolo di “finanziamento del regime”. I nomi sono stati pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Ue.
Nel frattempo è salito a 73 morti il bilancio delle ultime violenze di ieri in Siria. Di questi 27 sono civili uccisi dalle forze di sicurezza, 34 cono soldati e 12 sono presunti disertori. Sessanta sono invece i feriti. Quella di ieri è stata una delle giornate più sanguinose di questi mesi di manifestazioni e rivolte popolari. La maggior parte dei morti sono della provincia meridionale di Daraa, da dove il 15 marzo scorso sono partite le proteste contro il regime di Assad.
Domani a Rabat si terrà una nuova riunione dei ministri degli Esteri della Lega Araba.
Redazione