
L’IRLANDA AUMENTA LE TASSE UNIVERSITARIE – Come annunciato da settimane, gli universitari irlandesi hanno occupato oggi, con un partecipatissimo corteo, le vie di Dublino. Si parla di circa 25,000 persone scese in piazza per protestare contro la decisione presa dal governo di aumentare le rate della contribuzione studentesca. Autobus carichi di studenti da tutta l’isola hanno raggiunto questa mattina la capitale; ogni università d’Irlanda, da Cork, a Galway, al Donegal, era rappresentata.
La protesta di oggi è l’evento principale della campagna nazionale denominata “Stop Fees” (Stop alle tasse), lanciata dall’USI (Union of Students of Ireland), organizzazione che agglomera i principali gruppi studenteschi irlandesi. Il corteo, partito alle 14 e 30, ha sfilato rumorosamente per le strade del centro storico ed ha raggiunto il Dáil, una delle camere del parlamento, manifestando il proprio sdegno nei confronti del ministro dell’istruzione Ruairi Quinn, principale sostenitore della proposta di innalzamento delle tasse.
Nonostante durante la campagna elettorale per le elezioni politiche tenutesi lo scorso febbraio Fine Gael e Labour Party, attualmente i partiti con la più alta rappresentanza in Parlamento, avessero promesso che, una volta eletti, si sarebbero impegnati per non aumentare la tassazione a carico degli universitari, alla vigilia della legge di bilancio che il governo si prepara a varare per il prossimo dicembre, il ministero dell’istruzione ha fatto sapere che le rate per la contribuzione studentesca passeranno presto da 2.000 a circa 5.000 euro annuali. Tale costo, insostenibile per molte delle famiglie irlandesi che attualmente hanno figli impegnati all’università, renderebbe l’Irlanda, superata solo dal Regno Unito, il secondo paese europeo più caro in termini di ammissione all’istruzione di terzo livello.
Gli studenti, preoccupati anche per la condizione dei dottorandi e degli iscritti a corsi post-laurea ai quali l’esecutivo ha annunciato di voler togliere le borse di studio attualmente percepite, denunciano con forza la situazione, consapevoli che se la proposta verrà accolta la possibilità di un’educazione universitaria sarà preclusa a molti e non resteranno che due scelte per tanti giovani irlandesi: rinunciare alle proprie aspettative in termini di futuro e carriera o emigrare, per ricevere un’istruzione accessibile altrove.
Nicoletta Mandolini