CRISI ECONOMICA E DI GOVERNO – Il nuovo premier incaricato Mario Monti ieri ha concluso il giro di consultazioni a Palazzo Giustiniani e oggi potrà salire al Colle per presentare la lista dei neoministri al presidente Giorgio Napolitano. Domani sarà la volta della fiducia al Senato, poi venerdì alla Camera. Al contrario delle voci che inficiano incertezze sulle eventuali nomine di Gianni Letta e Giuliano Amato, il professore della Bocconi rassicura, con la sua solita diplomazia, di avere le idee ben chiare per procedere con fermezza e senza indugi: “Sono in grado di assicurarvi che nelle prossime ore metterò a punto con precisione i diversi aspetti di un quadro ormai ben delineato – ha affermato Mario Monti – e che domani mattina (oggi, ndr) sarò in grado di rappresentare al Capo dello Stato le conclusioni di questo lavoro. Naturalmente per rispetto nei confronti del Presidente della Repubblica non posso anticiparvi i contenuti, ma vorrei confermarvi fin d’ora la mia assoluta serenità e convinzione nelle capacità del nostro Paese di superare questa fase difficile“.
Nonostante manchi ancora l’ufficialità il nuovo governo d’emergenza ha delineato in modo alquanto preciso gli obiettivi e i primi passi da compiere per salvare l’Italia da una recessione che rischia di divenire irreversibile. Piazza Affari ieri ha chiuso ancora una volta in negativo, ma il dottor Monti prevede una risposta positiva da parte dei mercati già dopo la fiducia al nuovo governo. Obiettivo primario sarà quello di rispettare le promesse fatte a Bruxelles per rifavorire la crescita economica e colmare un debito inferiore solo a quello della Grecia. E la cura consigliata sarà basata su eliminazione dei privilegi, abbattimento delle rendite di posizione, patrimoniale, ritorno dell’Ici, riforma delle pensioni, liberalizzazioni, privatizzazioni e riforma fiscale. Una cura che molto dipenderà dal consenso variabile di un Parlamento che si comporrà e scomporrà a seconda degli ordini del giorno, con scelte che potrebbero piacere a molti, ma non a tutti, oltre che l’incombente rischio di dover correre alle urne da un momento all’altro. Al governo Monti, e a noi cittadini, non resta che augurare tanta fortuna.
Luigi Ciamburro