New York: i manifestanti di Occupy Wall Street sfidano Bloomberg e tornano a Zuccotti Park

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La polizia sgombera i manifestanti a Zuccotti Park, New York
NEW YORK: OCCUPY WALL STREET – Sono tornati a Zuccotti Park i manifestanti di Occupy Wall Street, nonostante lo sgombero fatto eseguire l’altra notte dal sindaco di New York Michael Bloomberg.

Circa due mesi fa, i cosiddetti indignati americani avevano occupato il piccolo parco vicino a Wall Street, nel sud di Manhattan, per protestare contro le speculazioni e gli abusi della finanza mondiale. Dopo un periodo di malcelata tolleranza, che comunque ha visto diversi interventi della polizia newyorkese, l’altra notte c’è stato lo sgombero forzoso, motivato dal sindaco Bloomberg con esigenze igienico-sanitarie e di sicurezza. La situazione a Zuccotti Park era diventata “intollerabile”, rappresentando un rischio “per la sicurezza e la salute pubblica”, ha spiegato Bloomberg.

La polizia di New York non ha comunque risparmiato le maniere forti e 200 persone sono state arrestate. Di queste, 142 sono state fermate perché opponevano resistenza contro lo smantellamento delle tende, mentre altre 60 sono state arrestate perché continuavano a protestare nelle strade circostanti, ha detto il capo della polizia Raymond W. Kelly. E’ stato arrestato anche un consigliere comunale democratico, Ydanis Rodriguez, mentre tentava di entrare a Zuccotti Park durante lo sgombero della polizia. Anche alcuni giornalisti che tentavano di documentare l’evento sono finiti in manette, tra questi un reporter dell’Associated Press e un altro del Daily News.

L’operazione della polizia è stata duramente contestata dal quotidiano Washington Post, anche per aver impedito ai giornalisti di assistere allo sgombero. In un comunicato pubblicato sul proprio sito web il quotidiano ha scritto che “il comportamento della polizia di New York e dell’ufficio del sindaco nell’ordinare quest’azione, impedendo alla stampa e al pubblico di essere testimone, è un’incresciosa manifestazione di forza non necessaria nei confronti di una protesta che in generale si è mostrata rispettosa della legge nei suoi due mesi di vita”.

La polizia di New York, ha denunciato il Washington Post, ha completamente “isolato il parco dal resto del mondo, chiudendo stazioni delle metropolitane e strade nella zona circostante e innalzando barricate per impedire alle persone esterne di unirsi ai dimostranti”. Il quotidiano ha poi criticato anche la distruzione da parte degli agenti delle tende dei manifestanti e dei 5.000 libri che formavano la biblioteca allestita nel parco.

Secondo i media americani, poco dopo la mezzanotte tra lunedì e martedì le autorità di New York hanno addirittura disposto la chiusura dello spazio aereo sopra Liberty Plaza, dove si trova Zuccotti Park, per impedire che gli elicotteri delle emittenti televisive riprendessero la polizia che sgomberava i manifestanti.

Le forze dell’ordine hanno poi disposto i loro furgoni in modo che i testimoni non potessero assistere alle operazioni, mentre un cordone di polizia bloccava giornalisti e fotografi impedendogli di raggiungere Zuccotti Park. I giornalisti hanno accusato la polizia di averli trattati in modo aggressivo, un giornalista del New York Post, secondo quanto riporta il New York Times, è stato addirittura malmenato. Il sindaco Bloomberg ha giustificato la censura mediatica sull’operazione di sgombero con l’intenzione di proteggere i giornalisti da eventuali azioni violenze.

Ieri, il giudice di New York aveva temporaneamente sospeso l’evacuazione di Zuccotti Park per esaminare il ricorso presentato da Occupy Wall Street. Tuttavia, il giudice ha poi negato ai manifestanti di rientrare nel parco con le loro tende. Gli indignati, che nel frattempo si erano radunati nella vicina Foley Square, non si sono però lasciati scoraggiare e hanno continuato a protestare. Il sidanco Bloomberg ha sottolineato che i manifestanti hanno tutto il diritto di protestare nell’area, ma non più quello di accamparsi, occupando uno spazio privato, che appartiene alla Brookifield Proprieties.

Nella tarda giornata di ieri la polizia ha riaperto Zuccotti Park, tornati sul luogo i manifestanti hanno scandito lo slogan: “Tutti i giorni, tutte le settimane, occupate Wall Street!”. La tensione sembra dunque destinata a continuare.

Sgombero di Occupy Wall Street, 15 novembre 2001, la polizia arresta i manifestanti che gridano “Shame!”, “Vergogna!”

Valeria Bellagamba