YEMEN – La guerra civile nello Yemen prosegue da nove mesi e il presidente Ali Abdullah Saleh si è detto pronto a lasciare il potere nei prossimi tre mesi dopo aver trovato un accordo con le opposizioni sulle proposte avanzate dai Paesi del Golfo. Ma alle parole non sono seguiti i fatti e il presidente, al potere da 33 anni, ancora una volta non ha formato l’iniziativa dei paesi arabi per mettere fine alla crisi che imperversa seminando migliaia di morti. Dopo l’incontro avvenuto a Sanaa con l’inviato Onu Jamal bin Omar, Ali Saleh ha dichiarato che firmerà solo quando verrà creato un meccanismo per l’attuazione del piano prima di sottoscriverlo. Un funzionario yemenita che ha preferito restare anonimo ha spiegato che “il presidente Saleh si è rifiutato di firmare l’iniziativa del Ccg dietro richiesta di bin Omar, durante l’incontro al palazzo presidenziale. Piuttosto, Saleh ha chiesto a bin Omar di organizzare colloqui diretti tra il suo vice, Abd al-Rahman Mansur al-Hadi, ed esponenti delle opposizioni per creare un meccanismo per l’attuazione dell’iniziativa del Ccg”.
Ma mentre la diplomazia cerca di trovare una soluzione a tavolino gli uomini di al-Qaeda hanno conquistato un’altra città nel sud dello Yemen, nonostante i bombardamenti continui delle forze di sicurezza governative. La rete terroristica controlla ora le città di al-Koud, Zinjibar, Jaar e Azzan approfittando della crisi politica sempre più irreversibile.
Luigi Ciamburro