L’azienda colosso do Mountain View, oggi non più solo motore di ricerca ma una vera e propria piattaforma di servizi online sempre più evoluti (da Gmail a Google News a Google Docs) ha stretto accordi con le principali major discografiche per vendere canzoni in formato Mp3. Al momento sono stati chiusi contratti con la Emi, la Universal, e la Sony Music, ma non ancora con la Warner Music.
Robert Wells, presidente dei servizi digitali di Universal Music, ha definito “rivoluzionario” l’accordo raggiunto con Google per la vendita del catalogo della casa discografica che rappresenta, Wells si aspetta “un flusso importante di denaro” per gli artisti della Universal.
“Siamo orgogliosi di annunciare che da oggi tutti gli internauti potranno acquistare milioni di canzoni”, ha annunciato il direttore dei prodotti di Google, Paul Joyce.
I brani musicali potranno essere acquistati su Android Market, la piattaforma di applicazioni di Google. Il servizio sarà disponibile per gli smartphone e i tablet con sistema Android nei prossimi giorni.
Nella vendita dei brani musicali in formato elettronico (Mp3) il mercato è dominato da iTunes, il più grande negozio di musica online, aperto dalla Apple di Steve Jobs nel 2003 a due anni dalla messa sul mercato del lettore di musica digitale iPod (iTunes esisteva già da inizio 2001 come software per archiviare e riprodurre i file musicali). Il 6 giugno 2001 l’iTunes Store ha raggiunto la vendita di 15 miliardi di canzoni. L’altro importante negozio di vendita di musica online è Amazon, la grande libreria fondata negli Anni ’90 a Seattle da Jeff Bezos. Amazon, partito con la vendita dei libri, ha esteso il suo negozio ai dischi, per poi passare ai brani musicali in Mp3, oltre che vendere moltissimi altri prodotti.
Redazione