Svezia: i socialdemocratici provano a rialzarsi, ma la strada è lunga

Håkan Juholt

SOCIALDEMOCRATICI SVEZIA – Forse la tempesta sta passando, o almeno non si sta abbattendo più con estrema violenza sui socialdemocratici svedesi. Lo scandalo che ha coinvolto il loro leader Håkon Juholt, le voci di dimissioni, lo spettro di un procedimento penale e i sondaggi impietosi sembravano il preludio a un vero e proprio terremoto interno. Tutto sospeso per ora, visto che gli stessi sondaggi che prima facevano suonare l’allarme ora dicono che qualche buona notizia sta arrivando. L’indagine demoscopica condotta dall’agenzia Sifo piazza i laburisti svedesi al 27,4%, in leggero recupero rispetto alle precedenti rilevazioni. I viaggi che Juholt ha fatto in diverse località del paese – per chiedere scusa per allo scandalo che l’ha travolto e per ritrovare la perduta fiducia degli elettori – stanno forse cominciando a dare frutti. Se c’è qualcosa di concreto, saranno i prossimi mesi a dirlo ma quel che è certo è che per i socialdemocratici svedesi la strada è ancora lunghissima: i buoni risultati raggiunti in estate, prima che lo scandalo deflagrasse, restano un miraggio lontanissimo.
Anche perché gli altri partiti, nel frattempo, continuano a correre veloci: secondo la Sifo, i Moderati del premier Reinfeldt si piazzano al 32,8%, in leggero calo rispetto a settembre ma comunque saldamente primo partito del paese. Insieme agli alleati di governo, i Moderati metterebbero insieme il 49,3% dei voti, con un margine più che rasserenante sullo schieramento di sinistra all’opposizione che si fermerebbe al 43,2%. Tra i partiti che si fanno notare per le buone performance ci sono i Centristi, formazione di governo che ha di recente cambiato leader: la cura Annie Lööf sembra pagare, visto che il Partito di Centro guadagna 1,5% e arriva al 6,7%, terzo partito del paese.

Antonio Scafati