GOVERNO MONTI – Con 281 voti favorevoli su 315 il governo Monti si afferma come quello che al Senato ha avuto più voti nella storia della Repubblica; tutti i principali partiti hanno concesso la loro fiducia, tranne la Lega Nord, contraria all’insediamento di un esecutivo di banchieri e professori, gente mai votata dal popolo. Ma il docente della Bocconi, nel lungo discorso tenuto a Palazzo Madama, respinge l’accusa di essere un rappresentante dei poteri forti al servizio dell’Europa e stilla a grandi linee il suo programma di governo che toccherà temi delicati come l’Ici, le pensioni, il lavoro, senza nessun accenno, per ora, alla patrimoniale. Mario Monti ha chiesto a tutti i partiti di abbassare i toni dello scontro e dare coesione a un Paese sull’orlo del baratro, sottolineando che il suo sarà un “governo di impegno nazionale” atto a ridurre il madornale debito e favorire la crescita sempre più stagnante: “I sacrifici necessari per ridurre il debito e per far ripartire la crescita dovranno essere equi”. Una delle novità più importanti sarà la lotta all’evasione fiscale che consentirà di far scendere le aliquote; il ritorno dell’ici; un possibile prelievo sulla ricchezza immobiliare; un ritocco al sistema pensionistico poichè ci sono “ampie disparità tra diverse generazioni e categorie di lavoratori”.
Quest’oggi il nuovo esecutivo tecnico otterrà la fiducia alla Camera, poi sarà convocato un Consiglio dei ministri per definire la struttura del governo. La prossima settimana verranno votati i viceministri e i sottosegretari, anch’essi tutti tecnici e senza ombra di politici.
Luigi Ciamburro