Ultimo giorno in Benin per Papa Benedetto XVI: Gesù ha il volto degli stranieri, dei malati, dei prigionieri

Papa Benedetto XVI in Benin

VISITA PAPA IN BENIN – “Gesù, il Figlio dell’uomo, il giudice ultimo delle nostre vite, ha voluto prendere il volto di quanti hanno fame e sete, degli stranieri, di quanti sono nudi, malati o prigionieri, insomma di tutte le persone che soffrono o sono messe da parte; il comportamento che noi abbiamo nei loro confronti sarà dunque considerato come il comportamento che abbiamo nei confronti di Gesù stesso“. Questo il messaggio pronunciato oggi da Papa Benedetto XVI durante la messa celebrata allo “Stade de l’Amitié” di Cotonou, in Benin, in occasione della pubblicazione dell’Esortazione Apostolica post-sinodale Africae munus della II Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi. La messa di questa mattina è stata celebrata dal Papa insieme ad oltre duecento Vescovi da tutta l’Africae un migliaio di sacerdoti del Benin. Hanno partecipato fedeli da tutta la nazione, e gruppi di pellegrini sono arrivati anche dalla Nigeria, dal Togo, dal Ghana e dal Burkina Faso. Anche il Presidente della Repubblica del Benin , insieme ad altre personalità istituzionali, ha perso parte alla funzione religiosa.

L’Esortazione Apostolica Africae munus (cioè “impegno per l’Africa”), firmata ieri da Benedetto XVI e consegnata oggi al clero e ai fedeli accorsi in Benin, è un importante documento per la Chiesa in Africa che pone l’accento sulla “liberazione delle donne”, in un continente che secondo Papa Ratzinger non valorizza ancora sufficientemente il “genio femminile”, come ha voluto chiamarlo, usando una definizione di Karol Wojtyla.

Non solo questione femminile, però. Papa Bendetto XVI ha voluto porre l’accento anche sulla condizione dei poveri, dei diseredati, degli stranieri e dei malati. Gli ultimi del mondo di cui Gesù Cristo “ha voluto prendere il volto”. “Ancor oggi, come 2000 anni fa – ha detto il Papa -, abituati a vedere i segni della regalità nel successo, nella potenza, nel denaro o nel potere, facciamo fatica ad accettare un simile re, un re che si fa servo dei più piccoli, dei più umili, un re il cui trono è una croce. E tuttavia, ci dicono le Scritture, è così che si manifesta la gloria di Cristo: è nell’umiltà della sua esistenza terrena che Egli trova il potere di giudicare il mondo“. Ed è proprio per come si comporteranno nei confronti degli stranieri e di tutti coloro che sono messi da parte, il Papa ha ricordato nella sua omelia, che i cristiani che saranno “giudicati”.

Papa Benedetto, nella sua omelia, ha condannato la speculazione finanziaria e l’avidità del capitalismo responsabili dell’attuale crisi mondiale. “Ma, come ci ha ricordato San Paolo – ha aggiunto -, Cristo ha vinto la morte e ci trascina dietro di sé nella sua risurrezione. Ci introduce in un mondo nuovo, un mondo di libertà e di felicità. Ancora oggi tanti legami con il mondo vecchio, tante paure ci tengono prigionieri e ci impediscono di vivere liberi e lieti. Lasciamo che Cristo ci liberi da questo mondo vecchio“.

Il Papa ha poi voluto concludere la messa di oggi con un saluto nella locale lingua fon: «AKLUN] NI K]N FeNU T]N Le DO MI JI – Che il Signore vi colmi delle sue grazie!”.

Quello di oggi è per il Papa il terzo e ultimo giorno di visita in Benin, Paese che gli ha tributato un accoglienza calorosa. Nel pomeriggio il Pontefice farà rientro a Roma.

 

Redazione