Omicidio di Garlasco, la sentenza di appello per Stasi si avvicina: l’accusa chiede 30 anni

Albersto Stasi

OMICIDIO GARLASCO: PM CHIEDE 30 ANNI PER STASI – Sono passati quattro anni e mezzo da quando, in un’afosa giornata di metà agosto, Chiara Poggi è stata ritrovata senza vita nella sua abitazione a Garlasco, in provincia di Pavia. Nel corso delle indagini avviate nei giorni seguenti, gli inquirenti hanno stabilito che la 26enne è stata colpita più volte con un oggetto contundente – infatti il cadavere è stato rinvenuto in un lago di sangue – da una persona che quasi certamente conosceva. I primi sospetti si sono concentrati sul fidanzato, Alberto Stasi, che poi è anche l’unico indagato nella vicenda.

Durante il procedimento giudiziario aperto a suo carico per l’omicidio, Stasi, che si è sempre detto innocente, è stato assolto in primo grado con rito abbreviato, dopo che i magistrati di Vigevano avevano chiesto la sua condanna a 30 anni. In questi giorni stanno andando in scena gli ultimi capitoli del processo d’appello e il momento della sentenza si avvicina. Oggi è stata la volta della requisitoria del pg, che ha replicato la richiesta avanzata in primo grado a Vigevano, ritenendo l’imputato responsabile del reato di omicidio aggravato dalla crudeltà. Alla conclusione della requisitoria, dunque, il magistrato ha chiesto di nuovo la condanna a 30 anni.
Il rappresentante dell’accusa ha ammesso che il movente del delitto non è chiaro, tuttavia ha spiegato che solo Stasi può essere l’assassino “perché le indagini alternative non hanno portato a nulla”.

T.D.C.