LEGA NORD – Il monito di Giorgio Napolitano sulla cittadinanza italiana ai figli degli immigrati ha acceso una vasta polemica che ha riecheggiato in tutti i partiti, specie all’interno del partito del Carroccio che rimpiange di non essere andati alle elezioni a gennaio e del Pdl che minaccia “se il governo affronta questo tema, cade”. Un’incendio scoppiato mentre il neopremier Mario Monti è fuori dai confini per la prima missione europea a Bruxelles. L’ex ministro degli Interni Roberto Maroni promette le barricate e sentenzia: “Era meglio andare al voto come in Spagna. Da ministro dell’interno avevo fatto i conti che in 45 giorni era possibile votare”. La Lega Nord continua imperterrita nell’opposizione al nuovo esecutivo e dai microfoni di Radio Padania Libera Maroni persiste nel giudicare antidemocratico l’esecutivo tecnico, poichè “non eletto da nessuno, fatto da gente che nessuno ha mai votato”. Ma nell’elenco delle contestazioni non c’è solo il tema dell’immigrazione, goccia che farebbe traboccare il vaso di Pandora, ma anche gli interventi anti-crisi in cantiere: “Dalle prime indiscrezioni che leggiamo sui giornali – ha spiegato l’ex ministro – si parla solo di nuove tasse come l’aumento dell’Iva contestata a noi e che ora si vuole alzare di due punti… La patrimoniale, l’Ici e il taglio e l’azzeramento delle pensioni di anzianità sono manovre che aumentano la pressione fiscale e riducono i diritti. Vorrei sapere cosa dicono quelli che dicevano a noi che stavamo solo aumentando le tasse”.
Ma la nuova posizione politica della Lega favorisce, in un certo senso, i progetti del popolo padano e fa rivivere “l’entusiasmo delle origini”, atmosfera ideale per ridare vita al ‘parlamento della Padania’ che riaprirà i battenti il prossimo 4 dicembre. “Abbiamo dovuto ingoiare bocconi amari, a volte fare buon viso e cattivo gioco. Ora possiamo concentrarci sul nostro core business: la Padania“. E sull’alleanza Lega-Pdl tutto sembra ancora in discussione e non si cela qualche rancore nei confronti dell’ex premier Silvio Berlusconi: “È presidente del Milan e continuo a chiamarlo presidente – ha dichiarato Roberto Maroni -. Lo ringrazio per le esperienze che ho potuto fare con lui. Deciderà lui cosa farà in futuro, io mi occupo del futuro della Lega. Spero, da milanista, che possa concentrarsi di più sul Milan”.
Luigi Ciamburro