Scontri in Egitto: il popolo vuole la caduta del maresciallo Tanatawi

 

SCONTRI IN EGITTO – Lo scorso 11 febbraio furono proprio i militari, spinti dalla volontà popolare, a deporre il dittatore Hosni Mubarak e a prendere in mano le redini dell’Egitto fino alle elezioni di lunedì prossimo. Ora il popolo egiziano chiede che i militari lascino immediatamente il potere, nonostante il discorso riconciliante del maresciallo Hussein Tanatawi in tv, il quale ha assicurato che l’esercito non vuole sostituirsi alla volontà dei cittadini, confermato le elezioni parlamentari di lunedì prossimo e quelle presidenziali entro giugno 2012 e si dice disposto a indire un referendum per mettere da parte i militari. Ma le sue parole non hanno rassicurato i manifestanti in strada e le forze dell’ordine hanno continuato a sparare sui dimostranti ad Alessandria, mentre al Cairo i soldati hanno dovuto sostituire i poliziotti a difesa del ministero dell’Interno. Ma ormai aleggia un unico slogan in piazza Tahrir: “Il popolo vuole la caduta del maresciallo”.

Un richiamo verbale è giunto dalla Casa Bianca che, tramite la portavoce Victoria Nuland, ha condannato le violenze della polizia e richiamato alla difesa dei diritti universali degli egiziani, consentendo loro di manifestare pacificamente. Ma la rivolta non accenna ad arrestarsi.

 

 

Luigi Ciamburro