Scudo missilistico americano: Mosca minaccia di installare nuovi missili russi alle porte dell’Europa

Dmitri Medvedev

SCUDO MISSILISTICO AMERICANO – Il Presidente russo, Dimitri Medvedev, ha minacciato questo mercoledì di dispiegare alcuni missili Iskander nell’enclave di Kaliningrad, alle porte dell’Unione Europea, se gli Stati Uniti continueranno a costruire il loro scudo missilistico in Europa senza scendere a compromessi con Mosca. “Se ogni altra misura risulterà insufficiente, la Federazione Russa dispiegherà nell’ovest e nel sud del paese dei sistemi offensivi di nuova generazione, che garantiranno la distruzione delle installazioni europee appartenenti alla difesa missilistica americana”, ha dichiarato il presidente russo in un intervento televisivo. “Una di queste misure consisterà nel dispiegamento di una batteria di missili Iskander nella regione di Kalingrad”, ha precisato Medvedev. Quest’ultimo ha poi aggiunto che se le trattative con gli Stati Uniti dovessero fallire, verranno impartiti precisi ordini alle forze armate russe per realizzare tutte quelle misure “volte ad assicurare, in caso di necessità, la distruzione dei mezzi di detenzione e di controllo appartenti alla difesa antimissilistica della Nato”.

I missili Iskander sono dei missili a corto raggio: il loro campo d’azione è di 280 kilometri, ma, secondo i dirigenti russi, in alcuni casi essi riuscirebbero a coprire un raggio di circa 500 kilometri. La Russia ha già numerose volte minacciato di dipiegare questa tipologia di armi difensive nella regione di Kaliningrad, alle porte della Polonia, riaccendendo un contenzioso con gli Stati Uniti che data dagli anni ’50 del secolo scorso, ovvero dagli inizi della guerra fredda. L’enclave di Kalingrad, appartenente in passato alla Germania, fu annesso all’URSS alla fine del secondo conflitto mondiale. Mosca esige di essere associata al sistema missilistico della Nato, attualmente in fase di dispiegamento,  o quanto meno di effettuare controlli diretti sugli impianti per verificare che lo scudo missilistico della Nato non comprometta il potenziale di dissuasione degli impianti missilistici sovietici.

L’intervento del Presidente Medvedev va naturalmente inquadrato alla luce dello scenario politico attualmente presente in Russia, dove fra poco tempo si svolgeranno le elezioni legislative che porteranno con tutta probabilità alla rielezione alla carica di Presidente dell’attuale premier Vladimir Putin. Per quanto riguarda la Nato, invece, lo scudo missilistico in fase di dispiegamento è stato motivato in ragione delle minacce provenienti da paesi potenzialmente ostili, l’Iran in modo particolare.

Flavia Lucidi